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PAR CONDICIO: NO A STOP TALK SHOW, ACCOLTO RICORSO, IL TAR BOCCIA AGCOM

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umby64
view post Posted on 12/3/2010, 10:37




PAR CONDICIO: NO A STOP TALK SHOW, ACCOLTO RICORSO, IL TAR BOCCIA AGCOM

ROMA - Stop al regolamento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nella parte che blocca i talk show in periodo elettorale. Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di Sky e Telecom Italia Media a favore della sospensione del regolamento, esattamente all'art. 6 comma 2, varato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che disciplina la par condicio in vista delle Regionali. Le richieste sono state discusse davanti alla III sezione ter del Tribunale amministrativo regionale, presieduta da Maria Luisa De Leoni e così stamattina hanno deciso i giudici.

Il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva di Sky e Ti Media "considerato che a conclusione di una prima delibazione - spiegano i giudici nella motivazione - propria della fase cautelare, risultano non sprovviste di profili di fondatezza del ricorso le censure dedotte avverso la delibera impugnata", nella parte in cui è prevista la normativa relativa ai talk show in periodo elettorale, che ha di fatto ha portato alla sospensione dei programmi di approfondimento.

Il Tribunale, accogliendo la richiesta di Sky e Ti Media, ha fissato l'udienza di merito al 6 maggio. Ha invece respinto la richiesta di Federconsumatori che voleva lo stop al regolamento della Vigilanza perché ha ritenuto che, trattandosi di organismo parlamentare, "sussistono profili di inammissibilità del gravame per la parte in cui è impugnato il regolamento", in quanto appunto "approvato dalla Commissione parlamentare di Vigilanza nella seduta del 9 febbraio 2010, in relazione alla natura parlamentare dell'organo che ha adottato l'atto impugnato in assolvimento della funzione precipuamente politica di indirizzo e vigilanza". Quanto poi alla parte del ricorso dei consumatori che riguardava il Cda Rai, per il Tar "non sussistono presupposti per accogliere" la richiesta di discussione.

Questo l'articolo 6 comma 2 del regolamento Agcom per le Regionali 2010: "Nel periodo di vigenza della presente delibera, tenuto conto del servizio di interesse generale dell'attività di informazione radiotelevisiva, i notiziari diffusi dalle emittenti televisive e radiofoniche nazionali e tutti gli altri programmi a contenuto informativo, riconducibili alla responsabilità di specifiche testate giornalistiche registrate ai sensi di legge, si conformano con particolare rigore ai principi di tutela del pluralismo, dell'imparzialità, dell'indipendenza, dell'obiettività e dell'apertura alle diverse forze politiche, nonché al fine di garantire l'osservanza dei predetti principi, allo specifico criterio della parità di trattamento tra i soggetti e le diverse forze politiche individuate ai sensi dell'art. 2, comma 1, del presente regolamento".

L'articolo 2 al comma 1 disciplina la definizione e quindi la presenza dei soggetti politici nelle Tribune politiche: di fatto i programmi di approfondimento vengono equiparati alle regole delle tribune.

Il Tar del Lazio, accogliendo la richiesta di sospensiva di Sky e Ti Media, ha di fatto bloccato l'articolo del regolamento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (gemello di quello della Vigilanza per la Rai) nel quale si chiedeva una normativa così stringente per i talk show, da portare al loro stop nell'ultimo mese di campagna elettorale.


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umby64
view post Posted on 13/3/2010, 09:34




PAR CONDICIO: AGCOM, ANNULLATE DISPOSIZIONI DOPO SENTENZA TAR

ROMA - Dopo la bocciatura da parte del Tar, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha annullato le disposizioni sulla par condicio che bloccavano i talk show in periodo elettorale.

Il Tar del Lazio aveva accolto la richiesta di Sky e Telecom Italia Media a favore della sospensione del regolamento, esattamente all'art. 6 comma 2, varato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che disciplina la par condicio in vista delle Regionali.

Il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva di Sky e Ti Media "considerato che a conclusione di una prima delibazione - spiegano i giudici nella motivazione - propria della fase cautelare, risultano non sprovviste di profili di fondatezza del ricorso le censure dedotte avverso la delibera impugnata", nella parte in cui è prevista la normativa relativa ai talk show in periodo elettorale, che ha di fatto ha portato alla sospensione dei programmi di approfondimento. Il Tribunale, accogliendo la richiesta di Sky e Ti Media, ha fissato l'udienza di merito al 6 maggio.

Il Cda della Rai e' stato convocato in seduta straordinaria lunedi' prossimo 15 marzo alle 12. Lo rende noto la rai.


L'ARTICOLO DEL REGOLAMENTO SOSPESO
Il Tar del Lazio, accogliendo la richiesta di sospensiva di Sky e Ti Media, ha di fatto bloccato l'articolo del regolamento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (gemello di quello della Vigilanza per la Rai) nel quale si chiedeva una normativa così stringente per i talk show, da portare al loro stop nell'ultimo mese di campagna elettorale.

Questo l'articolo 6 comma 2 del regolamento Agcom per le Regionali 2010: "Nel periodo di vigenza della presente delibera, tenuto conto del servizio di interesse generale dell'attività di informazione radiotelevisiva, i notiziari diffusi dalle emittenti televisive e radiofoniche nazionali e tutti gli altri programmi a contenuto informativo, riconducibili alla responsabilità di specifiche testate giornalistiche registrate ai sensi di legge, si conformano con particolare rigore ai principi di tutela del pluralismo, dell'imparzialità, dell'indipendenza, dell'obiettività e dell'apertura alle diverse forze politiche, nonché al fine di garantire l'osservanza dei predetti principi, allo specifico criterio della parità di trattamento tra i soggetti e le diverse forze politiche individuate ai sensi dell'art. 2, comma 1, del presente regolamento".

L'articolo 2 al comma 1 disciplina la definizione e quindi la presenza dei soggetti politici nelle Tribune politiche: di fatto i programmi di approfondimento vengono equiparati alle regole delle tribune.


AGCOM: CALABRO', MAI ALCUNA CENSURA
"In tutte le occasioni nelle quali é stata chiamata in causa, a vario titolo, l'AGCOM ha sempre risposto in modo univoco: L'Autorità non esercita censure preventive perché contrarie all'art. 21 della Costituzione, rispetta la libertà dei giornalisti, tutela il pluralismo dell'informazione. L'Autorità parla attraverso i propri atti; e questi atti dimostrano inequivocabilmente la sua indipendenza e autonomia di giudizio". Lo dice il Presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabrò, con riferimento a notizie di stampa relative a supposte pressioni dirette a impedire lo svolgimento della trasmissione AnnoZero. "Anche in relazione alle regole da osservare nel periodo elettorale in materia d'informazione e di comunicazione politica - aggiunge Calabrò - l'Autorità non ha mancato di dare nelle sedi competenti il suo istituzionale contributo al chiarimento dei termini della questione".


ZAVOLI: E ORA RAI RIVEDA STOP A TALK SHOW
"Siamo alle strette e i nodi, a due settimane dalle elezioni, vanno sciolti in fretta. Voglio credere che la Rai, a questo punto, decida di rivedere la scelta di applicare nella versione più restrittiva il Regolamento approvato dalla Commissione di Vigilanza ripristinando i programmi di approfondimento", lo dichiara il Presidente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, sen. Sergio Zavoli, dopo la sentenza del Tar di sospendere il Regolamento dell'AgCom che blocca i talk-show delle televisioni commerciali nel periodo elettorale. "Ripropongo - ha aggiunto Zavoli - il mantenimento dei talk-show nelle reti della RAI, senza la presenza di politici né il ricorso a temi riconducibili all'attualità politica. In concreto, l'Azienda potrebbe riconsiderare - nella sua autonomia gestionale - una soluzione che, se accolta, corrisponderebbe al più semplice, efficace e ormai ampiamente condiviso degli auspici".


ORDINE GIORNALISTI: CON TAR PREVALE BUON SENSO
"Il buon senso alla fine prevale. La decisione del Tar del Lazio restituisce ai cittadini il diritto di sapere per una scelta consapevole in occasione delle elezioni regionali e mette i giornalisti in condizione di onorare il loro dovere di informare": è il commento del presidente e del segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Lorenzo Del Boca e Enzo Iacopino. "Si stava assistendo a qualcosa di surreale - aggiungono -. Una campagna elettorale fatta solo con slogan pubblicitari, ma senza alcuna possibilità di analizzare le singole posizioni. Ora l'auspicio è che i programmi di approfondimento sulle reti pubbliche e private vengano rapidamente organizzati in modo da garantire la possibilità per gli elettori di acquisire informazioni importanti per le loro delicate scelte. I giornalisti - concludono Del Boca e Iacopino - sapranno garantire nelle trasmissioni correttezza e quella serenità di confronto tra le parti senza le quali tutto diventa incomprensibile e si trasforma in un formidabile assist per i sostenitori del silenzio in tv".


SANTORO: SI SMANTELLA CASTELLO ILLEGALITA'
"Si comincia smantellare il castello di illegalità". Così Michele Santoro commenta la decisione di stamattina del Tar del Lazio sul regolamento Agcom per la par condicio. "Aspettiamo ora di capire le motivazioni - aggiunge il giornalista - per vedere quanto il Tar intervenga anche se indirettamente sul regolamento della Commissione di Vigilanza". Ora Santoro attende dalla Rai un comportamento consequenziale e ricorda di aver sempre sostenuto l'illeggittimità delle disposizioni sulla par condicio.


VESPA: DIFFICILE TRASPORTARE SENTENZA SU RAI
" Lo avevo preannunciato che il ricorso sarebbe stato accolto e che questo avrebbe creato un ulteriore disagio per la Rai. Ma mi pare molto difficile trasportare automaticamente la sentenza del Tar che riguarda le tv private alla Rai". Così Bruno Vespa, conduttore di 'Porta a Porta' una delle trasmissioni bloccate in base alle norme votate dal Cda, commenta la sentenza del Tar di oggi. "Sono in ballo - ha spiegato - due autorità diverse: la prima é quella delle Comunicazioni contro cui hanno fatto ricorso Mediaset e TiMedia, la seconda è il parlamento. La Rai si è espressa sulla base dell'indirizzo della Commissione di vigilanza, quindi del parlamento".


FLORIS, BENE TAR,SPERIAMO DI TORNARE IN ONDA
"La sentenza del Tar è un'ottima notizia, soprattutto per i colleghi delle TV private che possono immediatamente tornare a fare il loro lavoro". Lo dice Giovanni Floris, commentando la decisione del Tar sul regolamento dell'Agcom. "Spero che, al di là dei tecnicismi, anche la Rai sappia cogliere il senso profondo di una sentenza che, evidentemente - continua il giornalista -, riapre anche la nostra vicenda. Spero che già dalla prossima settimana tornino in onda Ballarò, Anno Zero, Porta a Porta e L'ultima parola". Floris per lunedì ha anche convocato una conferenza stampa nella sede della Fnsi in cui presenterà il suo Giro d'Italia, il talk show itinerante organizzato durante la sospensione degli approfondimenti Rai.


CARELLI: SKYTG24 VA AVANTI CON FACCIA A FACCIA
Commentando la sentenza del Tar del Lazio che ha sospeso il regolamento varato dall'Agcom che di fatto impediva i dibattiti coi politici in campagna elettorale, il direttore di Sky TG24 Emilio Carelli ha dichiarato: " Si tratta di una sentenza giusta che riconosce la validità della battaglia che portiamo avanti da anni e che vede di nuovo garantito al cittadino telespettatore il diritto di essere informato in televisione non solo dai telegiornali, ma anche da dibattiti e confronti fra i più importanti candidati alle elezioni". "Abbiamo contestato questo provvedimento fin dal giorno della sua approvazione. E, come dimostra il dibattito tra tutti i candidati alla Presidenza della Regione Puglia andato in onda il 9 marzo su SKY TG 24 - ricorda Carelli -, abbiamo dato prova da subito di non essere disposti a lasciarci imbrigliare da regole irragionevoli e inapplicabili". "Questa sentenza dà anche il giusto valore alla professionalità e all'indipendenza dei giornalisti, ed esprime fiducia nella loro capacità di applicare lo spirito della par condicio mettendo in atto i principi di completezza, di correttezza, obiettività ed imparzialità , senza dover sottostare a regole cosi restrittive che, se applicate, impediscono di fatto ogni confronto televisivo. Regole che giustamente il Tar del Lazio ora sospende". L'auspicio di Carelli, "é che anche i politici capiscano l'importanza del confronto in TV e non si sottraggano per ragioni di opportunità, magari legate ad un loro presunto vantaggio nella competizione. SKY TG24 continuerà ad informare con la stessa imparzialità ed obiettività che proprio ieri i dati di Isimm Ricerche per Agcom hanno riconosciuto. E proprio nell'ottica di garantire la massima libertà di informazione, continuerà a proporre 'faccia a faccia' tra i candidati alla presidenza delle Regioni, per offrire ai telespettatori la possibilità di conoscere e valutare i loro programmi elettorali, con la massima trasparenza e sempre nel pieno rispetto del pluralismo".



BERLUSCONI: PM-SINISTRA-CONSULTA NEGANO DEMOCRAZIA
"Il gioco della sinistra e dei magistrati che usano la giustizia a fini di lotta contro il nemico politico è sempre più scoperto, sempre più pericoloso. Appena il nostro governo, che è eletto dal popolo, vara una legge a loro sgradita, la impugnano e la portano davanti alla Corte Costituzionale, che immediatamente la cancella. Loro chiamano tutto questo rispetto delle regole. Invece è l'esatto contrario: è la negazione della democrazia, è la negazione del voto e quindi della volontà del popolo". E' un passaggio del video messaggio del premier Silvio Berlusconi destinato al sito dei 'promotori della liberta'.


BERSANI: ORA CDA RAI RIAPRA I PROGRAMMI
"Il Tar ha ripristinato criteri saggi e assennati mostrando l'assoluta irragionevolezza delle norme che bloccano i programmi di dibattito politico. Ci aspettiamo che tali criteri siano fatti propri anche dalla Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai e che tutto il sistema sia messo nelle stesse condizioni": lo afferma Pier Luigi Bersani, segretario del Pd. "Il rischio è che il solo servizio pubblico rimanga ostaggio di norme che limitano libertà e discussione. Serve riportare il buon senso e riaprire subito gli approfondimenti informativi che sono stati sospesi nei giorni scorsi", conclude.
 
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