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PEDOFILIA: 3 RELIGIOSI SOSPESI DAL VATICANO; PRIORITA' DEBELLARE FENOMENO

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umby64
view post Posted on 12/3/2010, 09:43




PEDOFILIA: 3 RELIGIOSI SOSPESI DAL VATICANO; PRIORITA' DEBELLARE FENOMENO

CITTA' DEL VATICANO - Sono stati sospesi tre religiosi per pedofilia in Australia. E' "impossibile" che un prete pedofilo continui a fare il sacerdote, e il fatto che sia tenuto al celibato non può in alcun modo essere considerata un'attenuante. Il vescovo di Ratisbona, mons. Gerhard Mueller, amico e curatore degli scritti di papa Ratzinger, a Roma per un convegno, sposa la linea dura sugli abusi sessuali, trovando facile sponda in autorevoli ecclesiastici ed esponenti vaticani che si sono affrettati a ribadire che il voto di castità per i sacerdoti non ne è la causa e non è in discussione.

Tra questi l'osservatore della Santa Sede all'Onu di Ginevra, mons. Silvano Maria Tomasi, il quale ha affermato durante un dibattito sui diritti dei bambini che non ci possono essere "scuse" per i preti che si macchiano del "crimine odioso" di pedofilia, e che la protezione dei minori da queste "aggressioni" deve essere in cima alle priorità della Chiesa. Un delitto che, ha insistito citando Benedetto XVI - è anche "un grave peccato, che offende Dio e la dignità umana". E mentre Tomasi parlava a Ginevra, la stessa linea veniva affermata dal vescovo dell'antica Regensburg - dove tuttora risiede il fratello del pontefice, mons. Georg Ratzinger- nei giorni scorsi al centro di accuse di abusi e maltrattamenti avvenuti tra gli anni '50 e i '60 nei confronti di alcuni ragazzi del coro dei "passerottì del Duomo.

Il coro - si dice - più antico del mondo diretto da mons.Georg dal 1964 al 1994. Solo un tassello dei tanti comportamenti abnormi che vanno emergendo in queste settimane in tutta l'Europa centrale e che oggi sembra avere investito perfino il coro di Vienna diretto a suo tempo anche da Mozart, istituzione, peraltro, non religiosa. Sono sacerdoti, però, quelli sospesi dai loro uffici in Austria, i frati benedettini già allontanati a Ettal e quelli olandesi su cui ora, oltre alla giustizia ordinaria, indaga anche la Conferenza episcopale.

Fatti, seppure oggetto di verifiche e accertamenti, la sui estensione non può che suscitare allarme e indurre anche la Chiesa a prendere posizione e provvedimenti. Così, mentre il Papa prepara l'annunciata lettera ai fedeli d'Irlanda da cui si attendono lumi anche per gli altri luoghi infettati dalla piaga degli abusi sui minori in ambiti religiosi, il presidente della Conferenza episcopale tedesca, Robert Zollitsch è già giunto a Roma, dove domani mattina avrà un incontro con il Papa. Nell'attesa, la cronaca ha riservato nuove testimonianze e il riemergere di un dibattito 'carsico' che attraversa periodicamente la Chiesa, quello sul celibato dei sacerdoti.

Un dibattito riacceso da una dichiarazione dell'arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn diffusa ieri e interpretata da alcuni come un'apertura su questo fronte: il portavoce del porporato si è affrettato però oggi a precisare che l'arcivescovo di Vienna "non ha messo in dubbio in alcun modo il celibato nella Chiesa cattolica di rito latino". "Non c'é nessun motivo per cambiare la tradizione della Chiesa latina che il Concilio ha sottolineato", ha affermato anche mons.Mueller, e il card. Oscar Maradiaga, presidente di Caritas international, ha aggiunto di non capire "come possa darsi un rapporto" tra il celibato dei sacerdoti e i casi di pedofilia emersi nella Chiesa, "perché gli abusi sessuali ci sono in tutte le categorie, anche in quelle non formate da celibi".

Un concetto, quest'ultimo, espresso nei giorni scorsi anche dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, che ha anche sottolineato la severità della Chiesa su queste questioni, rigettando le accuse di "silenzio" giunte da un ministro tedesco. Lo confermano anche i vescovi irlandesi i quali, in una nota, hanno dichiarato di voler fare piena luce sugli abusi mettendosi a disposizione dei giudici. Riaffermando che il documento "De delictis gravioribus' del 2001, lungi dal mettere sotto silenzio gli abusi, come ritenuto da alcuni, "non ha mai precluso in alcun modo le autorità della Chiesa dai loro obblighi civili, specialmente per quanto riguarda la comunicazione e la piena collaborazione con le autorità civili".
 
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