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LA CITTA' FA MALE ALLA SALUTE: STRESS DA TRAFFICO, POLVERI SOTTILI E INCIDENTI

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umby64
view post Posted on 12/3/2010, 09:37




LA CITTA' FA MALE ALLA SALUTE: STRESS DA TRAFFICO, POLVERI SOTTILI E INCIDENTI

PARMA - Secondo uno studio di Legambiente, la città fa male alla salute. Si dorme trenta minuti di meno a notte e si litiga anche di più creando stress e microconflittualità esasperati dal traffico urbano quotidiano. Ma anche obesità e polveri sottili minano la tenuta sanitaria dei cittadini. L'analisi è di Legambiente che ha presentato i dati nell'ambito della V Conferenza ministeriale ambiente e salute organizzata dai ministeri dell'Ambiente e dalla Salute italiani e dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Europa. In particolare sono 5 i nodi 'caldi' per la salute in città, secondo Legambiente. "Incidenti stradali, obesità ma anche piccole conflittualità, stress, rumore e insonnia - ha detto Alberto Fiorillo, responsabile mobilità di Legambiente - minano la nostra salute in città ogni giorno". Ecco in particolare la mappa inquinamento e salute nelle città italiane:

* MICROCONFLITTUALITA' E STRESS - Lo stress da traffico è causa di episodi di microconflittualità per 6 italiani su 10. Stare in coda, bloccati nell'auto, ad esempio, scatena quotidianamente la litigiosità e gli scontri verbali nel 61% degli italiani, pronti ad alterarsi, attaccare briga e suonare nervosamente il clacson. D'altronde gli abitanti delle città passano ormai un'ora (o anche più) al giorno incolonnati nel traffico, spostandosi a una velocità media che nel migliore dei casi supera di poco i 25 kmh. A Roma, ad esempio, il tempo passato al volante è di 74 minuti al giorno, a Napoli e Torino è di 63 e 62 minuti, a Milano un'ora esatta, a Palermo e Genova 58 e 53 minuti. Ridicole le velocità medie: Torino è la città con la mobilità più "fluida" (26 kmh), seguita da Genova (25), Roma (23), Milano (22), Napoli (21), Palermo (20).

* INCIDENTI STRADALI - Nel 2008 sulle strade urbane si sono verificati 168.088 incidenti (76,8% del totale) che hanno causato 228.325 feriti (pari al 73,5% sul totale) e 2.076 morti (pari al 43,9%). - Obesità - Circa un terzo degli adulti è sovrappeso e lo stesso vale per i bambini. Gli obesi, coloro che superano i 130 chili di peso, sono poco meno del 10% della popolazione, circa 5 milioni di persone. Per gli alimentaristi la colpa va ricercata nell'alimentazione sbagliata, ma anche nella sedentariertà. Soprattutto per gli adulti, l'uso dell' automobile come principale mezzo di spostamento è il nemico numero 1. Basterebbe ad esempio, camminare o andare in bicicletta per circa mezz'ora al giorno per ridurre del 50% il rischio-obesità.

* INSONNIA E RUMORE - Si stima che vivere in una grande città significhi dormire trenta minuti a notte in meno a causa dei rumori da traffico. E sono circa 20 milioni gli italiani che abitano nelle medie e grandi aree urbane. Che l'inquinamento acustico in città sia percepito come un problema grave è confermato anche dalle famiglie italiane, che secondo un'indagine dell'ISTAT dichiarano per il 36,8% gravi problemi relativi al rumore nella zona in cui abitano.

* SMOG - Le polveri sottili insidiano gravemente la salute dei cittadini. 57 città italiane su 88 che hanno dati completi sulle Pm10 superano il limite previsto dalla legge. Ma il problema esiste soprattutto a Napoli (156 superamenti del limite medio giornaliero di 50 microgrami/metro cubo), Torino (151), Ancona (129) e Ravenna (126). Tra le altre grandi città svettano Milano (108), Roma (67) e Venezia (60). Valori molto elevati se pensiamo che per legge sono consentiti al massimo 35 giorni di superamento all'anno. Le Regioni del nord quelle in cui si registrano i valori più critici con tutti i capoluoghi della Lombardia e dell'Emilia Romagna monitorati fuori dal limite di legge, 7 su 8 in Piemonte e 6 su 7 in Veneto. Nulla di buono nemmeno sul fronte ozono che nei mesi estivi ha fatto registrare livelli record: (dal 1 gennaio 2010 è entrato in vigore il limite per la protezione della salute umana di 120 microgrammi/metro cubo da non superare per più di 25 giorni in un anno). Oltre la metà delle città monitorate nel 2009 non rispettavano questo limite (32 città su 50 monitorate).
 
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