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REGIONALI LAZIO: IL PDL SENZA LISTA IN PROVINCIA DI ROMA

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umby64
view post Posted on 28/2/2010, 12:57




REGIONALI LAZIO: IL PDL SENZA LISTA IN PROVINCIA DI ROMA

ROMA - E' stata respinta l'istanza presentata dal Pdl per l'accoglimento della lista provinciale di Roma dei candidati del centrodestra alle elezioni regionali del Lazio. Lo si apprende da fonti bene informate. Ora il Pdl può presentare appello all'Ufficio centrale regionale.

Intanto è scontro sulla mancata presentazione della lista. Mentre nel Popolo della Libertà si oscilla tra le accuse di incapacità (Rotondi) a chi ha organizzato la presentazione e la difesa di Storace: "Sarebbe un golpe", il centrosinistra chiede garanzie che non si usano pesi e misure diverse per salvare la lista Pdl. "Non vorrei che dopo le leggi ad personam, assistessimo a provvedimenti ad 'listam'. Una innovazione degna di qualche altro regime" dice Emma Bonino "Noi - rimarca la candidata del centrosinistra - non ci lamentiamo, ma nessuno abbia memoria corta. Questa lista semplicemente non c'è. Si parla di verbale aperto o chiuso. No, non c'è proprio. Questo è un punto di legalità da tenere ben fermo".

Dalle diverse ricostruzioni dei fatti emerge che, comunque, alle 12 di ieri (scadenza legale della presentazione), le liste del Pdl non c'erano ancora. Francesco Storace, leader della destra, si appella al buon senso dei giudici: "La magistratura usi buonsenso. L'esclusione del Pdl dalle Regionali avrebbe il sapore di un colpo di Stato. La sinistra, comunque, non si illuda: nel Lazio non molla nessuno".

Ma anche nel centrodestra piovono critiche sull'organizzazione deficitaria del partito. Gianfranco Rotondi, ministro per l'attuazione del Programma è inferocito: "L'onorevole De Luca da solo in Piemonte ha presentato in tre giorni una lista della Dc per Cota letteralmente pensata e realizzata in una settimana. I maestri del PdL hanno fatto perdere la Polverini a tavolino. Io ne ho piene le tasche di fare il parente povero in questa banda di incapaci. Nemmeno la campagna elettorale mi induce a misericordia".

E il centrosinistra insiste: "Per molto meno in passato altre liste sono state escluse dalla competizione elettorale. Non si capisce pertanto su quali basi sia stato impostato il ricorso del Pdl, che, se accolto, capovolgerebbe all'istante, ed in modo davvero clamoroso, tutta la più recente giurisprudenza del Consiglio di Stato". E' quanto afferma l'avvocato Alessandro Gerardi, membro della leadership radicale. "La normativa sulla presentazione delle liste - spiega il legale - è chiarissima e prescrive che la lista regionale dei candidati e i relativi allegati debbono essere presentati prima delle ore 12 e che di questo atto, di natura istantanea, si dia conto nel verbale di ricevuta; in altre parole il solo ingresso dei delegati presentatori, seppur tempestivo, nella cancelleria della corte di appello è elemento di per sè irrilevante se non accompagnato dalla materiale ed altrettanto tempestiva consegna della documentazione, completa e perfettamente in ordine, al cancelliere".

Invece, ricorda Gerardi: "I rappresentanti del Pdl non hanno fatto nulla di tutto questo, trattenendosi all'esterno degli edifici della corte d'appello ben oltre lo scadere del termine perentorio per la presentazione della lista in quanto, come riferito da numerosi testimoni, non disponevano di tutti i documenti necessari; tanto è vero che al loro rientro non gli è stato consegnato il verbale di ricevuta da parte del cancelliere, al quale non è mai stata consegnata la documentazione".


Il Pdl parla di "vicenda risibile", di lesione del diritto di scelta degli elettori, e di palese assurdità nella "pretesa, sulla base di una presentazione avvenuta su una supposta violazione dell'orario, di escludere il più grande partito italiano", mentre il Pd parla di manifesta incapacità dei rappresentanti del Pdl, e li invita a non cercare "sotterfugi o scappatoie, la legge è, e deve essere, uguale per tutti". Una situazione semirregolare per le liste del Pdl nel Lazio è stata segnalata da Giuseppe Fioroni, del Pd, anche per la Provincia di Viterbo, dove il partito del premier ha presentato due documenti diversi, uno con l'apparentamento con l'Udc e uno no. "Le norme vanno rispettate e non si può affidare a furbizie, artefizi e scappatoie l'aggiramento di ciò che non è aggirabile", denuncia l'esponente del Pd.

Infatti mentre i rappresentati del partito erano in fila per depositare le liste in tribunale, il loro candidato alla presidenza della Provincia Marcello Meroi ha sottoscritto l'apparentamento con l'Udc. E lo avrebbe fatto all'insaputa dei suoi. Subito dopo è stato il caos, tanto che alcuni candidati del Pdl hanno annunciato il ritiro delle loro candidature. Due lo hanno già formalizzato: Paolo Equitani e Piero Camilli, entrambi consiglieri provinciali uscenti. Ieri pomeriggio, a larghissima maggioranza, la direzione del Pdl aveva deciso di non accettare l'accordo raggiunto a livello regionale con l'Udc.

Per quanto riguarda l'ancora più grave esclusione alle elezioni regionali, questa la ricostruzione dei rappresentanti del Pdl, che hanno già presentato ricorso contro l'esclusione all'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Roma per sostenere "la regolarità della procedura nella presentazione della sua lista elettorale per la provincia di Roma in vista delle Regionali di fine marzo". "Non esistono le condizioni giuridiche per l'esclusione delle liste del Pdl. I nostri delegati si trovavano all'interno degli uffici del tribunale dove si presentavano le liste, ben mezzora prima della scadenza del termine", si legge nella nota del Coordinamento romano e laziale del Pdl.

"Solo per una circostanza occasionale - spiegano dal Coordinamento - e per non più di due minuti, il nostro delegato si è dovuto allontanare dalla fila di pochi metri e, comunque, sostituito da un collega. Quando ha chiesto di rientrare, gli è stato negato con un atteggiamento assolutamente ingiusto e lesivo, poichè lo stesso si trovava, come ben possono testimoniare in tanti, all'interno degli uffici". Pertanto il Pdl non solo rivendica la regolarità, ma accusa il Pd di scorrettezza: "La polemica fatta dai radicali e dal Pd è del tutto pretestuosa e deriva solo dal fatto che essi vorrebbero concorrere da soli alle elezioni perchè solamente in questo modo avrebbero qualche possibilità di vittoria", afferma Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl.

Ben diversa la versione degli altri rappresentanti di lista: "Dopo la consegna delle liste dei candidati, con relative sottoscrizioni ed accettazioni di candidatura, - racconta invece Diego Sabatinelli, segretario della Lega Italiana per il Divorzio Breve e candidato della Lista Bonino per il Lazio - mentre le altre liste avevano depositato in tempo quanto previsto dalla legge, i rappresentanti del Pdl sono stati sorpresi a maneggiare i loro documenti fuori tempo massimo, ben oltre il limite di mezzogiorno. Una volta scoperti hanno provato a portare fuori i documenti per aggiustarli, per poi voler rientrare con il malloppo come se nulla fosse".

Analoga la versione dei rappresentanti del Pd: "Ero presente - spiega Mario Gasbarri, senatore del Partito Democratico - al Tribunale di Roma e ho potuto filmare l'episodio con il cellulare. Posso perciò documentare che intorno alle ore 14, quindi due ore oltre il limite di tempo consentito, le firme non erano state consegnate e giacevano abbandonate in un corridoio. Mi auguro che ora il Pdl non cerchi ora espedienti per far rientrare dalla finestra ciò che, secondo la legge, è ormai fuori della porta".

Che un problema esista lo ammettono anche alcuni esponenti del Pdl: "Sono usciti - ha spiegato l'europarlamentare del Pdl Alfredo Pallone - fuori da quest'area che però non era stata segnata preventivamente, con solamente l'accettazione delle candidature. Uscendo con esse, delle due, l'una: o hanno cambiato l'accettazione delle candidature, e lì ci vorrebbero le manette. Ma basta vedere sulle agenzie quali candidature sono uscite ieri, è facile vedere se è stata tolta una candidatura per un'altra. Oppure non è stato fatto niente, ed è stata una grande superficialità formale e non sostanziale". Sulla quale l'ultima parola, ha ricordato lo stesso Pallone, spetta alla Corte d'Appello.

Minori i problemi nelle altre regioni, dove pure alcune liste sono risultate escluse per irregolarità formali. In Emilia Romagna due delle 6 liste presentate in Corte d'Appello sono state escluse: si tratta della lista Bonino-Pannella, la cui esclusione era preannunciata anche da loro stessi per insufficienza di firme; e di quella dei cosiddetti "Pcl", cioè "i lavoratori per il comunismo", sempre per mancanza di firme sufficienti. Ad Ancona sono state escluse le liste della sigla di estrema destra Forza Nuova (corredata da firme raccolte prima del 21 gennaio, cioè prima dell'indizione dei comizi elettorali) e la lista Bonino-Pannella, che aveva solo 500 firme.
 
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umby64
view post Posted on 1/3/2010, 11:53




REGIONALI LAZIO: PDL DILETTANTI ALLO SBARAGLIO

Roma 1 mar - Questi dilettanti del PDL vorrebbero governare la regione Lazio?. Non sono capaci neanche a presentare le liste, figuriamoci amministrare una regione grande e complessa come il Lazio. A causare l'esclusione della lista del PDL, dalle liste elettora è stato Alfredo Milioni, presidente del XIX Municipio di Roma è l'uomo che per conto del Pdl si doveva occupare di depositare le firme per la presentazione della lista a sostegno di Renata Polverini per le regionali. In un'intervista, Milioni cerca di difendersi dagli attacchi del suo partito furibondo per l'incidente che ha portato alla mancata presentazione di una lista Pdl nella Capitale e per il quale il centrodestra ha fatto appello al Capo dello Stato.

"Un disastro, una tragedia" ammette l'esponente del Pdl, ex socialista entrato in Fi, che ricorda di essersi presentato per depositare le firme in Tribunale con largo anticipo rispetto alla scadenza ma di essere poi uscito "per mangiare un panino" poi però "non mi hanno fatto rientrare, hanno fatto i matti, si sono messi a urlare e mi hanno spinto" e poi "mi hanno minacciato, qui si configura pure un reato". Quanto all'ira del premier, Milioni ne è consapevole e dice: "Lo so, i capi del partito me lo hanno detto, sono loro che parlano con lui.

A parte che la fila avrebbe dovuto farla Giorgio Polesi, l'altro rappresentante del Pdl - si difende Milioni - io sono solo il piccolo presidente del XIX Municipio, qui a Roma. La politica è sempre stata la mia passione, cominciai come socialista e ho proseguito dentro Fi, certo, ma ero e resto un pesce piccolo, un pescetto che fa il suo lavoro onestamente".
 
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umby64
view post Posted on 9/3/2010, 09:10




REGIONALI LAZIO: IL TAR RESPINGE RICORSO, FUORI LISTA PDL PER IRREGOLARITA'

Roma - Il Tar del Lazio ha respinto la sospensiva del provvedimento della Corte d'Appello che aveva decretato la non ammissione della lista provinciale del Pdl. Questo il contenuto dell'ordinanza emessa dal Tar e letta dal presidente della seconda sezione bis, Eduardo Pugliese.

Tra le motivazioni la non applicabilita' del decreto legge interpretativo varato dal Consiglio dei ministri il 5 marzo in quanto, ha spiegato il presidente Pugliese, "nella regione Lazio la materia elettorale e' disciplinata dalla legge 2 del 2008" e "il sistema di elezione e' oggi disciplinato nei limiti dei principi di legge".

Inoltre, per il Tar non puo' essere considerato sufficiente la circostanza che, prima delle 12 dell'ultimo giorno utile della cosnegna delle liste elettoriali al tribunale di competenza, i rappresentanti del Pdl fossero all'intero del perimetro dell'Aula giudiziaria, in quanto non e' dismostrabile che avessero con se' l'intera documentazione necessaria a depositare le liste .
 
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umby64
view post Posted on 10/3/2010, 09:05




REGIONALI LAZIO: NUOVO NO ALLA LISTA PDL DALL'UFFICIO ELETTORALE DI ROMA

Roma - L'ufficio circoscrizionale elettorale presso il tribunale di Roma non ha ammesso la lista provinciale del Pdl riconsegnata soltanto ieri pomeriggio dai rappresentanti del Pdl di Roma. La decisione e' arrivata al termine di una lunga riunione, cominciata ieri mattina attorno alle 9 e terminata solo nella tarda serata. La decisione dell'ufficio elettorale e' stata notificata al presidente del XIX municipio Alfredo Milioni che e' arrivato al tribunale accompagnato dall'onorevole Marco Marsilio e dal coordinatore romano del Pdl, Gianni Sammarco.
 
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3 replies since 28/2/2010, 12:49   50 views
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