TERREMOTO IN CILE: OLTRE 300 MORTISantiago del Cile 28 feb – Sono oltre 300 i morti accertati, causati dal terribile terremoto che ha fatto tremare il centro e il sud del Cile, ma il bilancio è destinato a crescere. Secondo la presidente Michelle Bachelet, che ha rivolto un appello ai suoi connazionali perchà si facciano forza, sono due milioni le persone coinvolte nella catastrofe, almeno 7 le regioni colpite. Ma secondo il governo, il piu' devastante terremoto subito dal Cile negli ultimi trent'anni e' stato "un sisma di proporzioni
storiche".
A Concepcion si scava tra le macerie. Maule, l'epicentro del terremoto, una delle regioni piu' colpite. Una delle citta' piu' gravemente danneggiata e' stata Curico, risalnte al 1743, dove sono andate distrutte la Cattedrale e decine di case risalenti al 19esimo e 20esimo secolo. Adagiata
in una rigogliosa regione vinicola, Curico si trova proprio nella regione epicentro del sisma. "Il novanta per cento del centro storico e' stato reso al suolo, il che vuol dire oltre la meta' di Curico", ha riferito un reporter, Marcelo Vasquaz, a una radio locale, Radio Estacion Uno.
La direttrice Nazionale dell'Ufficio Emergenze (Onem), Carmen Fernandez, ha confermato nella notte di sabato (quando in Italia era gia' domenica), che la cifra dei morti supera i 300, un bilancio che potrebbe peggiorare nelle prossime ore. "Temiamo che continuera' ad aumentare. Di fatto, tra l'ultimo rapporto e gli ultimi minuti c'e' una grande differenza nelle cifre"; e ha aggiunto che, prima di 72 ore, non si avra' "una dimensione totale" della catastrofe. "E' una situazione dinamica, che va cambiando man mano che si arriva a determinati luoghi".
Piu' rassicuranti, invece, le notizie sul fronte dello tsunami innescato dal sisma e che ha messo in allarme per ore tutti i Paesi che si affacciano sull'Oceano Pacifico. La rapida azione dei governi, l'evacuazione di decine di migliaia di persone e la collaborazione della popolazione ha permesso allo tsunami di passare senza creare danni di rilievo ne' vittime. Una lezione imparata dopo il maremoto del 2004, quando morirono 230.0000 persone, in doodici Paesi bagnati dall'Oceano Indiano.
Le onde sono arrivate sulle coste di Australia, Nuova Zelanda, Fiji, Samoa senza creare grandi danni. Dopo aver superato senza problemi la Polinesia francese e le Hawaii, lo tsunami e' arrivato anche in Russia e in Giappone. Nella penisola della Kamchatka le onde sono state alte 80 centimetri. In Giappone, l'agenzia meteorologica nipponica aveva emanato il maggior allerta dal 1993, preannunciando onde alte fino a due metri.
Le sirene risuonate lungo le coste avevano fatto evacuare 320.000 di persone, ma le prime onda giunte nella isola di Hokkaido non erano piu' alte di una trentina di centimetri. Poco dopo, onde alte quasi un metro e mezzo lungo le coste della prefettura di Iwate, nel nord-est del Giappone: nel porto di Iwate (a Hontsu, la principale isola del Giappone), mentre nel porto di Koji, nella stessa prefettura, sono arrivate onde anomale di 90 centimetri. Ma anche qui, grazie alla prevenzione e alla metodica del governo, pochissimi danni.
Edited by umby64 - 28/2/2010, 12:13