| AMBIENTE: 600.000 LITRI PETROLIO FIUME LAMBRO, BOMBA ECOLOGICA; A RISCHIO IL PO
MILANO 24 FEB - Riversati 600.000 litri di petrolio nel fiume Lambro. I tecnici parlano di bomba ecologica.''Un disastro ambientale senza precedenti per l'ecosistema del fiume Lambro che ne paghera' a lungo le conseguenze''. Questo il commento dei volontari di Legambiente che da ieri sono in prima fila a monitorare l'immane tragedia accaduta su uno dei principali corsi d'acqua lombardi a causa della fuoriuscita di derivati petroliferi dai depositi della ex-raffineria Lombarda Petroli di Villasanta (MB).
E' in corso una strage di anatre e germani, e l'onda velenosa, composta da 600 mila litri di idrocarburi, sta per raggiungere il Po. Le prime anatre morte sono state raccolte persino al parco Lambro a Milano . La marea nera di gasolio e petrolio uscita dal serbatoio di una raffineria vicino a Monza, e finita nel fiume Lambro, sembrerebbe si tratti di un atto doloso.
La Protezione Civile e' all'opera gia' dalle prime ore del disastro per tentare fermare il liquame che sta uccidendo il fiume e che potrebbe raggiungere il Po. Si tratta di uno dei piu' gravi disastri ambientali verificatisi di recente in Lombardia, che potrebbe avere conseguenze di lungo periodo, considerata anche la messa fuori servizio del grande depuratore di Monza San Rocco, che tratta le acque fognarie di oltre mezzo milione di brianzoli.
''Qualunque ne sia la causa, accidentale o dolosa, questa nuova catastrofe torna a mettere in luce l'insufficienza della prevenzione dei rischi industriali - dichiara Damiano Di Simine, presidente regionale di Legambiente - la Lombarda Petroli e' una delle 287 industrie obbligate a fornire piani di emergenza per effetto della direttiva Seveso: cittadini e amministratori dovrebbero sapere tutto dei rischi attuali e potenziali connessi a questi siti industriali, per sapere come comportarsi in caso di evento accidentale. Invece anche in questo caso l'evento ha potuto sviluppare tutto il proprio potenziale distruttivo prima che venissero attivate le strutture di intervento''.
E mentre si assiste impotenti alla morte nel fango di decine di animali impantanati dalla marea nera, gli investigatori sembrano avere sempre meno dubbi sull'origine dolosa della tragedia. I sindaci di diversi comuni hanno gia' annunciato che si costituiranno parte civile.
Adesso si lavora incessantemente per evitare cche la marea nera raggiunga il Po, ma gli sforzi messi in atto finora non sembrano avere successo: il gasolio e petrolio combustibile hanno superato anche la barriera di galleggianti, posta nel territorio di Sant'Angelo Lodigiano; una parte della macchia viene aspirata e una nuova squadra dei vigili del fuoco di Lodi sta posando nuovi galleggianti.
ENEL IN PRIMA FILA PER ARGINARE MAREA NERA E' proseguito tutta la notte il lavoro dei tecnici di Enel Green Power che alla diga di San Zenone al Lambro stanno collaborando al recupero dei materiali oleosi presenti nel fiume. Lo scrive l'Enel in una nota sottolineando che lo sbarramento, realizzato negli anni '30 per utilizzare le acque del Lambro nella centrale idroelettrica di Enel Green Power - societa' del Gruppo Enel per la produzione di energia da fonti rinnovabili - si e' rivelato infatti determinante per bloccare il defluire degli idrocarburi.
Appena scattato l'allarme, ancor prima che l'onda inquinante raggiungesse lo sbarramento, i tecnici di Enel Green Power hanno bloccato le due turbine della centrale e coordinato d'intesa con le squadre di emergenza il deflusso dell'acqua utilizzando gli scarichi nella parte inferiore dello sbarramento stesso cosi' da permettere il recupero dei materiali inquinanti presenti in superficie.
Enel Green Power - conclude la nota - continuera' ad assicurare tutta la collaborazione necessaria a Vigili del Fuoco, Protezione Civile ed Arpa per consentire le migliori condizioni e la totale sicurezza del lavoro delle squadre presenti presso l'impianto.
LEGAMBIENTE, LOMBARDIA CHIEDA STATO EMERGENZA ''La Regione Lombardia chieda al Governo la dichiarazione di stato di emergenza ambientale nazionale'' : lo dichiarano Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, e Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, in merito allo sversamento di idrocarburi nel fiume Lambro di ieri mattina.
''Siamo di fronte a un disastro ambientale vero e proprio - commentano -, il problema non riguarda solo il fiume Lambro ma tutta l'asta del Po fino al delta. Per arginare i danni che puo' causare la macchia d'olio, urge un coordinamento nazionale degli interventi delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna''.
REALACCI: E' DISASTRO. GOVERNO INTERVENGA SUBITO ''E' una vera tragedia ambientale. Il Governo intervenga subito per attivare tutte le istituzioni e le amministrazioni nelle regioni coinvolte dalla fuoriuscita di petrolio della ex-raffineria 'Lombarda petroli'. Serve un intervento coordinato per limitare il piu' possibile i gravi danni ambientali che sta causando l'onda nera che dal fiume Lambro rischia di contaminare l'intero bacino del Po''.
Lo chiede Ermete Realacci (PD), primo firmatario di un'interrogazione parlamentare sottoscritta anche dagli onorevoli del Pd, Quartiani, Braga, Zucchi, Peluffo, Mariani, Bratti, Mosca, Farinone, Marantelli, Marco Carra, Codurelli, Fiano, De Biasi, Pizzetti indirizzata al Ministero dell'Ambiente e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
''Oltre ad accertare le responsabilita' di quanto accaduto'', si chiede inoltre nell'interrogazione, ''sara' necessario attivare quanto prima le bonifiche ambientali per ripristinare al piu' presto lo stato dei luoghi e evitare possibili ulteriori contaminazioni da idrocarburi all'ambiente e scongiurare rischi per la salute dei cittadini''.
SI MOBILITA PROVINCIA DI MILANO Di fronte all'emergenza verificatasi ieri nel territorio della Provincia di Monza e Brianza, la Provincia di Milano ha attivato tempestivamente unita' della Direzione ambiente, della Polizia provinciale e del Servizio di Protezione civile che, nel corso della giornata, hanno operato con il massimo impegno per fare fronte al disastro ecologico causato al Fiume Lambro dallo sversamento, con ogni probabilita' doloso, di un'ingente quantita' di oli combustibili.
La Provincia di Milano, dopo il vertice svoltosi nel pomeriggio di ieri a Palazzo Diotti, ha individuato, di concerto con la Prefettura, societa' e consorzi in grado di aspirare, attraverso pompe idrauliche, le diverse tonnellate di gasolio e olio combustibile per poi caricarle su apposite autobotti.
Sempre di concerto con la Prefettura, la Provincia di Milano ha, inoltre, reperito in Lombardia, Piemonte e Liguria alcuni centri di smaltimento rifiuti autorizzati nei quali le autobotti potranno conferire gli oli combustibili aspirati dal Fiume Lambro.
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