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ENEL: IL BOND, ANALISI A-Z, RENDIMENTI DAL 3,4% AL 4%­

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umby64
view post Posted on 12/2/2010, 11:44




ENEL: IL BOND, ANALISI A-Z, RENDIMENTI DAL 3,4% AL 4%

Parte il 15 febbraio 2010 l'offerta del bond Enel, sia a tasso variabile sia a tasso fisso.

Contenuto dell'Offerta
Enel offre obbligazioni a tasso fisso e tasso variabile, del valore complessivo massimo di due miliardi di euro. L'importo potrà essere aumentato fino a tre miliardi di euro. Destinatari dell'offerta sono i risparmiatori retail italiani ed europei: in particolare, francesi, belgi, lussemburghesi e tedeschi. L'adesione all'offerta delle obbligazioni, peraltro, non comporta alcuna spesa o commissione di sottoscrizione. Una decisione, quest'ultima, che coglie il plauso degli operatori.

Bond a tasso fisso 1)
Il rendimento delle obbligazioni a tasso fisso (Enel TF2010-2016) sarà comunicato entro 5 giorni dalla conclusione del periodo d'offerta. Tale rendimento è determinato sommando al valore del tasso mid swap a 6 anni, rilevato a conclusione del periodo d'offerta, un ulteriore margine di rendimento effettivo compreso tra un intervallo di 65 e 125 punti base. «Va rilevato - sottolinea Maila Bozzetto, massima esperta di reddito fisso e consulente indipendente - che il range indicato è piuttosto ampio. Se il margine di rendimento effettivo sarà intorno o superiore a 90 basis points, l'investimento nel tasso fisso è interessante. Con l'attuale livello dello swap, infatti, avremmo un rendimento lordo del 3,7%. Un valore concorrenziale sia rispetto all'emissione Enel (settembre 2016), che a scadenza ha un yield lordo del 3,8 per cento; sia rispetto al bond Enel giugno 2017 , che a scandenza rende il 3,9 per cento». Va, peraltro, ricordato come la società sottolinei che : «Per la tranche a tasso fisso i rendimenti possono anche superare di poco il 4 per cento (...) nel caso in cui il prezzo definitivo si collocherà nella parte alta della forchetta».

Bond a tasso fisso 2)
Enel, nel suo prospetto, indica alcune ipotesi teoriche molto utili, ipotizzando un unico margine di rendimento effettivo di 65 basis points e tre differenti valori del mid swap a 6 anni.

Ipotesi meno favorevole al risparmiatore
Mid swap, a termine offerta, inferiore dello 0,25% all'attuale (quotazione 5/2/ 2010)
Tasso rendimento annuo lordo a scadenza: 3,128%
Tasso di rendimento annuo a scadenza: 2,737%
Prezzo emissione: 99,98%

Ipotesi internedia
Mid swap, a termine offerta, pari a livello attuale
Tasso rendimento annuo lordo a scadenza: 3,378%
Tasso rendimento annuo netto a scadenza: 2,956%
Prezzo emissione: 99,98%

Ipotesi più favorevole al risparmiatore
Mid swap, a termine offerta, superiore dello 0,25% all'atutale
Tasso rendimento annuo lordo a scadenza: 3,628
Tasso rendimento annuo netto a scadenza: 3,175%
Prezzo emissione: 99,98%

Bond a tasso variabile
Per tutta la durata del prestito (Enel Tv 2010-2016), il rendimento è indicizzato al tasso euribor a 6 mesi, maggiorato di un ulteriore margine di rendimento, che è compreso tra 65 e 125 basis points e che verrà anch'esso definito al termine del periodo d'offerta. Il tutto sarà calcolato per i giorni effettivi del periodo di interessi. Il margine di rendimento sarà comunicato entro 5 giorni dalla conclusione del periodo d'offerta. «In questo caso - dice la Bozzetto - se ipotizziamo un margine di rendimento effettivo di 90, con l'attuale valore dell'Euribor, la curva dei rendimenti ci dice chiaramente che uno yield simile a quello del bond fisso si avrebbe a metà del 2012». Ovviamente, l'Euribor è legato alla politica monetaria della Bce: «Quindi -conclude la Bozzetto - se si ipotizza una ripresa dell'economia è possibile una stretta monetaria con il tasso interbancario che sale, e il rendimento tra fisso e variabile che si avvicinano più rapidamente». Come dire, insomma, che il tasso variabile è anche un investimento sulla ripartenza della congiuntura.

Durata dell'offerta
L'offerta si svolgerà dal 15 al 26 febbraio 2010, salvo chiusura antipata o proroga, secondo le indicazioni del prospetto. Si potranno sottoscrivere presso i collocatori obbligazioni Enel a tasso fisso o a tasso variabile con un investimento minimo di 2.000 euro, pari a 2 obbligazioni del valore nominale di 1.000 euro ciascuna. C'è la possibilità, ovviamente, di incrementare l'investimento con il minimo di una obbligazione, per un valore nominale di 1.000 euro ciascuna.

Durata delle obbligazioni
La durata di entrambi i titoli (a tasso fisso e a tasso variabile) è di 6 anni (scadenza marzo 2016). Il capitale verrà rimborsato interamente a scadenza dei prestiti.

Bilancio di Enel
I ricavi del 2009 di Enel ammontano a 64 miliardi di euro, in crescita del 4,6% rispetto al 2008. Queste revenues «beneficiano -scrive Enel - del cambio di metodo di consolidamento di endesa (da propoporzionale ad integrale) adottato a partire dalla fine del mese di giugno 2009, a fronte di un 2008 in cui i risultati della società spagnola sono stati consolidati per l'intero anno in misura proporzionale». L'Ebitda è pari a 16 miliardi, in aumento dell'11,9% rispetto ai 14,3 miliardi dell'esercizio precedente. Anche in questo caso il risultato è la conseguenza del consolidamento integrale di Endesa, oltre che della migliore gestione operativa del gruppo.

Costi energetici per Enel
Si legge nel prospetto: «Per la natura delle proprie attività, Enel è esposta alle variazioni dei prezzi di combustibili ed energia elettrica, che ne possono influenzare in maniera significativa i risultati». Per fare fronte a questa situazione la società mette in campo un mix di attività: dalla contrattualizzazione anticipata nell'approvigionamento dei combusitibili fino alla copertura tramite contratti derivati. Un'attività, quest'ultima, realizzata da "Enel Trade". Ciò detto, il discorso va indirizzato verso l'andamento del prezzo del petrolio, da analizzare sotto un duplice aspetto: il trend della moneta in cui è denominato l'oro nero, cioè il dollaro, e le oscillazioni del barile stesso. Sotto il primo profilo, più il dollaro è debole contro l'euro, più Enel si avvantaggia. Per gli esperti, in questi ultimi tempi, la crisi della Grecia ha spinto all'insù le quotazioni del biglietto verde. Di più, la possibilità che la Fed alzi il costo del denaro riduce il carry trade: nello specifico, prendere a prestito moneta a basso costo -dollaro -per investire in asset che rendono di più -in euro. Sull'intero 2010 si vede una euro più debole che in passato (UniCredit ha un target a 1,38 euro per dollaro), il che non avvantaggia Enel. Rispetto, invece, alle quotazioni dell'oro nero il più recente sondaggio Reuters indica una media di prezzo, sul 2010, di 77,5 dollari la barile. Cioè, un valore non elevato e lontano anni luce dal folle picco di oltre 147 dollari dell'estate 2008.

Credit default swap di Enel
Il cds, sorta di assicurazione sull'insolvibilità dell'emittente, di Enel (su emissione quinquennale) ha toccato un valore massimo da agosto 2009, l'8 febbraio scorso a quota 117,125. Tale quotazione, però, è scesa a quota 99 il 10 febbraio 2010. Segno di una diminuzione delle preoccupazioni sulla posizione debitoria del gruppo guidato da Fulvio Conti

Forchetta del margine di rendimento netto
La scelta di Enel «è stata quella di considerare un range piuttosto ampio - dice Sergio Pigoli, di Pigoli consulenza: tra 65 e 125 basis points. Si tratta di una scelta, tutto sommato, razionale. Se si guarda, infatti, al Cds sull'emissione quinquennale di Enel questo quota attorno a 99. Cioè un valore mediano della forchetta. L'impressione, comunque, è che visto il non grosso ammontare dell'emissione, le domande dovrebbero superare l'offerta. E questo dovrebbe portare ad una scelta per il margine di rendimento netto verso la parte bassa della forchetta».

Indebitamento del gruppo Enel
Secondo quanto riportato nei dati preliminari consolidati per il 2009, il gruppo guidato da Fulvio Conti alla fine dello scorso esercizio aveva un indebitamento finanziario netto di 51 miliardi di euro. Un valore superiore di circa 1 miliardo rispetto alla fine del 2008 e in calo di circa 3 miliardi rispetto al 30 settembre 2009. «La variazione su base annua - indicano dalla società -risente dell'acquisizione del 25,01% del capitale di Endesa (...) i cui effetti sono stati compensati», essenzialmente, dall'operazione di aumento di capitale sociale di Enel e dalle cessioni realizzate nell'esercizio.

Il rating della società
L'attuale rating di Enel è, secondo l'indicazione di Standard & Poor's, «A-» con outlook stabile; «A-» e outlook stabile per Fitch e, infine, «A2» con outlook negativo secondo la valutazione di Moody's. Riguardo al merito di credito, Enel sottolinea nel prospetto che «il credit agreement 2007 e quello del 2009 prevedono specifiche variazioni dello spread al cambiare dei soli rating assegnati da Standard & Poor's e Moody's. Inoltre, alcuni contratti di finanziamento in essere prevedono che il rating di Enel debba mantenersi sopra determinati livelli». Insomma, il fattore rischio quì è legato ad un abbassamento del merito di credito del gruppo elettrico.

Quotazione in Borsa
Enel, negli ultimi 12 mesi, secondo i dati forniti da Bloomberg ha realizzato a Piazza Affari una performance negativa (al netto del reinvestimento dei dividendi) del 2,19 per cento (chiusura al giovedì 11 febbraio) . Da inizio anno, il titolo ha lasciato sul parterre il 6,85 per cento.

Tassazione della plusvalenza
Il rendimento delle obbligazioni si intende al lordo dell'imposizione fiscale che, a tutt'oggi, è pari al 12,5 per cento.

Tassi d'interesse
È rilevante notare come, al 31 dicembre 2008, «il 66% dell'indebitamento finanziario netto - scrive l'Enel - è espresso a tassi variabili». Così, l'azienda sottolinea di aver «posto in essere poliche di gestione finalizzate ad ottimizzare la situazione finanziaria del gruppo. (...) In particolare, per ridurre l'ammontare dell'indebitamento» influenzato dall'andamento dei tassi d'interesse e ridurre il costo dell'indebitamento, Enel mette in essere attività di coperture con i derivati.

In generale comunque, è ovvio che l'attuale situazione di easy money aiuta. Una situazione di tassi che verrà confermata fino a quando? Rispondere in maniera non articolata è difficile, perché la situazione è in continua evoluzione. In linea di massima gli esperti concordano: se mossa ci sarà, la prima a realizzarla sara la Fed «Quest'ultima - afferma Fabrizio Quirighetti, capo economista di Banca Syz - farà di tutto nel 2010 per non alzare il costo del denaro. Ma, se in aprile-marzo, arriveranno buoni dati sul fronte occupazionale , allora potrebbe muoversi». Più convinto è Marco Valli, economista di UniCredit, secondo cui «Ben Bernanke rimarrà con i tassi fermi fino alla fine dell'estate prossima. Poi, gradualmente, li alzerà, portandoli all'1,25% per la fine del 2010». La Bce, dal canto suo, «dovrebbe mantenere il tasso Refi, ciè il tasso che le principali banche devono pagare quando prendono in prestito il denaro da Eurotower, all'1 % per tutto il 2010», dice Valli. «Sono daccordo», fa da eco Quirighetti.

Tasso di cambio
«Enel - si legge nel prospetto - è esposto al richio di cambio derivante dai flussi di cassa connessi all'acquisto e/o alla vendita di combustibili ed energia sui mercati internazionali, dai flussi di cassa relativi ad investimenti» in divisa estera e, «in maniera marginale, dall'indebitamento denominato in valuta diversa da quella di conto dei rispettivi paesi». La principale esposizione al rischio di cambio del Gruppo «è nei confronti delle dollaro, pari -al 31 dicembre 2008 - a 5,3 miliardi di euro».

Trend congiunturale
Enel, nel prospetto, rileva che «la recente crisi che ha colpito il sistema bancario e i mercati finanziari, nonché il conseguente peggioramento delle condizioni macroeconomiche (...) hanno avuto come effetto, negli ultimi mesi, una restrizione delle condizioni per l'accessso al credito, un basso livello di liquidità nei mercati finanziari , e un estrema volatilità nei mercati azionari e obbligazionari».
 
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