| CONGRESSO IDV: DE MAGISTRIS E' CON DI PIETRO
Mentre Antonio Di Pietro è nel mirino di alcuni giornali per i suoi presunti rapporti, quand'era magistrato, coi servizi segreti, fino a domenica si svolge a Roma il primo congresso nazionale del partito dell'Italia dei Valori, il primo a cui partecipa anche un altro ex pm che alcuni considerano il suo antagonista, Luigi De Magistris. In diretta tv sul web, con tanto di commenti Twitter e Facebook in diretta da parte di aderenti e simpatizzanti, il congresso si svolge in un grande albergo all'estrema periferia della capitale, alla presenza di oltre 1.000 delegati.
Di Pietro è candidato di fatto a succedere a se stesso come presidente dell'Idv, formazione di centrosinistra alleata del Pd. Contro di lui è stata annunciata la candidatura di un altro deputato, Francesco Barbato, ma l'esito del voto per il leader, che si terrà domani, appare del tutto scontato.
De Magistris, oggi parlamentare europeo, e favorevole a una più stretta alleanza dell'Idv con la sinistra, è ufficialmente schierato a fianco di Di Pietro in questo congresso, anche se alcuni lo indicano da tempo come l'effettivo rivale del leader.
"Questa doveva essere la giornata di me contro Di Pietro, quando girava nei giorni scorsi la notizia della richiesta di arresto di Di Pietro e ho detto: mi costituisco così litighiamo pure in galera...", ha detto De Magistris nel suo intervento all'assemblea dell'hotel Marriott. "Sto con Di Pietro alla guida di un grande partito che impedirà il disegno autoritario nel nostro Paese".
L'ex magistrato si è proposto piuttosto come successore di Di Pietro, affermando di "portare la linfa di chi è da pochi anni in politica", e chiedendo di non reprimere il dissenso interno.
Di Pietro da parte sua ha accennato a una possibile fusione col Pd, nonostante i ciclici scontri sul modo di fare opposizione da parte dell'ex magistrato di "Mani Pulite" e le sue critiche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e intanto però ha detto che l'Idv punta a un risultato di almeno il 10% alle prossime politiche.
Dopo aver pubblicato nei giorni scorsi una foto del 1994 in cui si vede Di Pietro accanto all'ex numero due del Sisde Bruo Contrada, poi condannato per aver favorito la mafia, il Corriere della Sera ha scritto oggi che l'ex pm avrebbe cercato finanziamenti negli Usa attraverso un presunto faccendiere, e ha parlato di un assegno di 50mila dollari per l'Idv mai ritirato.
CONGRESSO IDV: DI PIETRO, FUSIONE CON IL PD? SAREBBE UN GRAN GIORNO
"L'Idv e il Pd stanno cercando di costruire un ponte per il governo dell'oggi e del domani. La nostra e' un'ipotesi strategica e diro' di piu': il giorno in cui tra Idv e Pd si potesse arrivare ad una fusione sara' un giorno d'arrivo molto importante". Lo ha detto Antonio Di Pietro in una conferenza stampa a margine della prima giornata del congresso dell'Italia dei Valori a Roma."Le regionali sono una tappa intermedia, per le prossime politiche dobbiamo puntare ad arrivare alle due cifre", ha aggiunto.
"Nel simbolo elettorale manteremo il mio nome, perche' ce n'e' bisogno. Non abbiamo i miliardi e le televisioni per fare diversamente. Ma il mio nome lo toglieremo dalla denominazione dei gruppi parlamentari e negli enti locali e dallo statuto del partito". "Con il congresso l'IdV entra nella maggiore eta' - spiega Di Pietro - inizia una nuova fase a partire da tre punti: l'approvazione di un programma politico, perche' non possiamo piu' muoverci alla giornata; la collocazione nel centrosinistra e la definizione di un recinto delle alleanze che parte dall'intesa con il Pd che ho raggiunto con Bersani, ma che poi vuole allargarsi a tutte le forze politiche e della societa' civile che partono dal rispetto della costituzione; terzo l'approvazione di un codice etico vincolante".
CONGRESSO IDV: DI PIETRO, MI ATTACCANO PER FARE LODO ALFANO
Gli attacchi con la diffusione di vecchie fotografie servono soltanto per far passare il lodo Alfano costituzionalizzato, "lo scudo per Berlusconi". Lo dice il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, in una conferenza stampa a margine della prima giornata del congresso del partito: "Sono orgoglioso di essere ritratto in quelle fotografie in mezzo a dei carabinieri e non in un postribolo con la escort di turno o a sniffare coca...".
Per Di Pietro l'obiettivo di chi lo vuole screditare e' quello "di far passare il lodo Alfano, che in Parlamento grazie all'intesa che abbiamo stretto con il Pd non ha la maggioranza necessaria dei 2/3 e quindi dovrebbe essere sottoposto a referendum. Allora, per vincere quel referendum si cerca di screditare Mani pulite, facendo passare nell'opinione pubblica il messaggio che e' stata eterodiretta dai servizi segreti".
Di Pietro parla di un "attacco dozzinale", ma evita di rinnovare la polemica nei confronti dei giornali: "Vorrei avere la forza di non querelare il 'Corriere della Sera'. Ora sono impegnato nel congresso e nelle elezioni e poi ci pensero'. Ho soltanto molta amarezza e mi piacerebbe al piu' presto stringere la mano al direttore De Bortoli". Di Pietro coglie anche l'occasione pubblica per rinnovare le scuse alla giornalista del Tg1, verso la quale si era rivolto pronunciando una parolaccia.
"Questa storia dovra' finire con un provvedimento giudiziario, anche perche' non ci vuole molto a scoprire chi c'e' dietro". Antonio Di Pietro vuole andare a fondo sulla vicenda delle fotografie che lo ritraggono ai tempi di Mani Pulite, che stanno incendiando la campagna elettorale per le regionali. "Voglio capire cosa c'e' dietro questa questione, non la faccio passare. Fatto il congresso e le regionali mi rimetto a fare quello che so, cioe' vedere chi sta dietro a questo altarino, come ho gia' fatto per le inchieste di Brescia finite con il mio totale proscioglimento e l'individuazione dei mandanti".
Di Pietro torna poi sulla storia di Mani Pulite e sottolinea: "si dice che Di Pietro abbia fatto questo lavoro per ordine dei servizi segreti, ma allora che ruolo avevano Torrelli, Davigo, Colombo, tanti altri magistrati e decine di funzionari di polizia e carabinieri? Se fosse stato solo merito di uno che si e' laureato, ma non era capace, sarei una mente sopraffina. Invece, eravamo soltanto servitori dello Stato. E poi mi si spieghi: tutta questa operazione doveva servire a cosa? A salvare i comunisti per ordine degli americani? Forse non ho capito...".
|
