Forum Umby Web

BANCHE: RIFORMA DI OBAMA, BANCHE RENDANO AIUTI, WALL STREET LIMITI ECCESSI

« Older   Newer »
  Share  
umby64
view post Posted on 22/1/2010, 10:31




BANCHE: RIFORMA DI OBAMA, BANCHE RENDANO AIUTI, WALL STREET LIMITI ECCESSI

NEW YORK - Alza il tiro e porta un nuovo attacco alle banche. Il presidente americano Barack Obama adotta la linea dura contro gli «eccessi sconsiderati di Wall Street» che non solo deve «restituire gli aiuti», ma deve dire addio alle vecchie pratiche e ai rischi eccessivi che hanno spinto il sistema finanziario e l'economia «sull'orlo del collasso».

«L'irresponsabilità» mostrata dagli istituti con «i bonus osceni» e i maxi-utili rende sempre più evidente la necessità di una riforma della finanza, per la quale Obama è pronto a «lottare» contro le banche e il loro esercito di lobbisti, e nella quale propone di includere paletti alle dimensioni delle banche, affinchè non diventino troppo grandi da non poter fallire («I contribuenti non dovranno mai più essere ostaggio delle banche troppo grandi per fallire»), e alle loro attività rischiose, soprattutto di proprietary trading e legate agli hedge fund. Paletti quindi alle eccessive prese di rischio delle società, che sono uno dei motivi della crisi e, spiega, «delle cause della crisi non possiamo dimenticarci».

Affermazioni che arrivano come una doccia gelata su Wall Street, che chiude la seduta in pesante calo: i listini accusano la flessione più pesante da tre mesi. Il Dow Jones arretra del 2% e il settore bancario affonda: JPMorgan perde il 6,6%, Bank of America il 6,2%, Goldman Sachs il 4,1% e Citigroup il 5,5%. La proposta, con cui Obama «dichiara guerra a Wall Street», rappresenta «il maggior giro di vite in termini di norme dal 1930», scrive il Financial Times. Infatti, se saranno adottate le misure - secondo alcuni osservatori - porteranno il sistema indietro di anni: le nuove iniziative dell'amministrazione, infatti, sembrano trarre ispirazione dal «Glass-Steagall Act», entrato in vigore dopo la Grande Depressione e che proibiva alle banche commerciali, o a società da queste controllate, di sottoscrivere, detenere, vendere o comprare titoli emessi da imprese private.

Le banche quindi potrebbero essere costrette a decidere fra l'attività retail e quella di proprietary trading, e di conseguenza a separarsi. «Il private equity e il proprietary trading non hanno causato la crisi. Un ritorno al «Glass-Steagal»l non è realistico. Noi non cambieremo il nostro status», commenta il chief financial officer di David Viniar. La Casa Bianca però smentisce la volontà di Obama di voler tornare al«Glass-Steagall,« che di fatto imponeva una divisione fra le banche commerciali e quelle di investimento. «Il sistema finanziario è decisamente più forte oggi di quanto non fosse un anno fa, ma continua a operare con le stesse regole che lo hanno spinto sull'orlo del collasso.

La mia determinazione a riformare il sistema - afferma Obama - viene rafforzata dal vedere che le vecchie pratiche ritornano nelle aziende che si oppongono alla riforma; quando vedo profitti record in quelle società che dicono di non poter concedere prestiti alle piccole e medie imprese, di non poter mantenere bassi i tassi di interesse sulle carte di credito, e di non poter restituire le risorse stanziate dai contribuenti». Premendo sul Congresso per l'approvazione della riforma della finanza, Obama invita le banche «a lavorare insieme», nella consapevolezza che «veniamo da una crisi terribile. Gli americani hanno pagato un prezzo elevato: non possiamo tornare al business as usual.

E per questo ci assicureremo che le banche restituiscano i fondi ricevuti, limiteremo gli eccessi di Wall Street e approveremo la riforma della finanza». E questo anche perchè un sistema finanziario più stabile aiuta l'economia. «Stiamo lavorando per rilanciarla. Gli sforzi del governo hanno aiutato a prevenire una nuova Depressione. Gli Stati Uniti erano sull'orlo di nuova Grande Depressione» aggiunge Obama che, in un'intervista all'emittente televisiva Abc rilasciata nelle ultime ore, prevede per il 2010 «prospettive economiche molto migliori».


 
Top
0 replies since 22/1/2010, 10:31   21 views
  Share