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SATELLITE PLANCK: PRIMA LUCE SU UNIVERSO CON OCCHIO ITALIANO

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umby64
view post Posted on 18/9/2009, 09:05




SATELLITE PLANCK: PRIMA LUCE SU UNIVERSO CON OCCHIO ITALIANO

ROMA - E' operativo il satellite italiano Planck, il suo occhio ha cominciato a esplorare l'universo come appariva quando era giovanissimo e ha già raccolto le prime immagini. Lanciato il 14 maggio scorso, il satellite dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha superato tutti i test ed è pronto per entrare nel vivo della sua vita operativa. "Siamo estremamente soddisfatti e orgogliosi di quanto abbiamo fatto, tutto sta funzionando perfettamente", ha detto Nazzareno Mandolesi, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Mandolesi è il responsabile dell'occhio italiano del satellite, chiamato Lfi (Low Frequency Instrument), nato nell'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica dell'Inaf a Bologna, dove il ricercatore lavora. "Le primissime immagini - ha detto Mandolesi - sono congruenti con quelle del satellite americano Wmap" (Wilkinson Microwave Anisotropy Probe), che dal 2001 sta costruendo la mappa dell'universo primitivo.

L'occhio di Planck guarderà indietro nel tempo di ben 13,4 miliardi di anni per fotografare l'universo com'era 380.000 anni dopo il Big Bang e cercare le prime tracce della materia che si era appena separata dalla luce. Il satellite sta lavorando dalla sua postazione definitiva, che si trova a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra in direzione opposta al Sole, in un punto virtuale chiamato punto di Lagrange (L2) nel quale possono lavorare indisturbati dall'influenza di Terra, Luna e Sole.

Le misure che Planck sta facendo "sono al limite della sensibilità astrofisica e già costituiscono una pietra miliare nelle osservazioni cosmologiche", osserva la responsabile di Planck per l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Maria Cristina Falvella. Planck lavorerà per almeno 15 mesi senza interruzione e si prevede che fra sei mesi potrà fornire la prima mappa dell'intero cielo. Nell'arco della sua vita operativa il satellite potrà fornire complessivamente due mappe e l'analisi dei dati, che richiederà circa due anni, potrà essere completata entro il 2012.

 
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