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P2P: LA FRANCIA DEVE CORREGGERE LA LEGGE; IL DIRITTO A INTERNET NON SI TOCCA

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umby64
view post Posted on 11/6/2009, 07:45




P2P: LA FRANCIA DEVE CORREGGERE LA LEGGE; IL DIRITTO A INTERNET NON SI TOCCA

Con un colpo di scena, il Consiglio Costituzionale francese ha stabilito che la connessione a internet è un diritto fondamentale del cittadino e che quindi nessuna autorità può alienarlo. L'Hadopi obbligava i provider internet a sospendere il contratto di accesso a internet agli utenti colti, per tre volte, a scambiare file pirata.

Adesso, con la presa di posizione del Consiglio, cambia tutto. L'autorità preposta a questi controlli potrà solo avvisare l'utente, scrivendogli che è stato scoperto; non potrà più togliergli l'accesso a internet. Sparisce quindi la sanzione legata all'Hadopi. Resta solo un avviso di dubbio valore deterrente.

Il Consiglio ha deciso sulla base della dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1789, che protegge la libertà di espressione. È la prima volta che un'autorità stabilisce in modo così netto che l'accesso a internet fa parte dei diritti fondamentali di espressione. È quindi una decisione che potrà fare storia, spostando l'ago della bilancia del conflitto tra diritti degli utenti e tutela del copyright. Il legislatore francese, approvando l'Hadopi, aveva stabilito che il copyright è più importante del diritto d'accesso a internet. Il Consiglio ribalta la posizione.

Il Consiglio ha deciso in tal senso anche perché - scrive - il diritto francese mette avanti a tutto la presunzione d'innocenza dell'utente (il titolare dell'abbonamento internet). L'Hadopi invece, togliendogli la connessione, lo presumeva colpevole prima di un effettivo processo. Il punto: in realtà, è sempre possibile- scrive il Consiglio- che a fare peer to peer non sia stato il titolare dell'abbonamento internet, ma qualcun altro che ha accesso alla sua connessione. Solo un processo può stabilire chi sia stato il responsabile.

Il Consiglio così appoggia un'idea sempre sostenuta da coloro che, anche in Italia, difendono i diritti degli utenti contro misure severe come l'Hadopi. E cioè che non è possibile identificare con certezza, senza un processo, il titolare dell'abbonamento internet con il responsabile del traffico peer to peer.

Esultano i socialisti francesi, che si erano appellati al Consiglio contro l'Hadopi, accusandola di incostituzionalità. Era l'ultima spiaggia per bloccare la legge, ormai approvata definitivamente. Mossa riuscita, ora si aspetta la reazione della controparte.



La legge francese contro chi viola i diritti d'autore su Internet

Attenti internauti! Nicolas Sarkozy ha ottenuto la sua legge antipirateria. Si chiama legge "per favorire la diffusione e la protezione della creazione su Internet". È stata definitivamente approvata dal Senato francese il 12 maggio scorso e istituisce per la prima volta una specie di polizia con il potere di bloccare l’accesso ad Internet a chi viola i diritti d’autore o, più volgarmente, carica illegalmente film e musica sul proprio computer.
La legge più draconiana - C'è già chi la chiama la più draconiana legge su Internet mai realizzata e, malgrado siano molti i dubbi dei tecnici e degli addetti del settore, rischia di diventare un punto di riferimento mondiale per la lotta alla pirateria via Internet, pirateria che è quasi certamente il più grande attacco globale ai diritti d'autore che ci sia mai stato nella storia del mondo.
La nuova polizia - La nuova polizia di repressione francese ha un nome degno dell’Ovra e altrettanto pauroso, anche se dal suono leggermente più armonico: Hadopi (Haute autorité pour la diffusion des oeuvres et la protection des droits sur internet). Oltre a regolare, come faceva prima un’altra agenzia, le misure e le tecniche di protezione e di identificazione delle opere, ha il compito, per così dire, di intervenire con energia.
I meccanismi repressivi – Il primo meccanismo è quello dell’avvertimento, il secondo quello della sanzione. Il diritto di usufruire di Internet, si dice sostanzialmente, non ha niente a che vedere con quello di scaricare liberamente opere protette dal diritto d’autore.
Le sanzioni – Con le sanzioni di Hadopi non si scherza proprio. Sono due. La prima consiste in una sospensione temporanea dell’abbonamento a Internet per la durata da tre mesi a un anno. La seconda consiste nel prendere misure preventive, come per esempio l’inserimento di un meccanismo mirato che impedisce di accedere a Internet senza autorizzazione. Questa sanzione è prevista più che altro per le imprese per cui un divieto di accesso sarebbe una misura sproporzionata, oltre che draconiana.
L’intervento del giudice - È previsto quasi un processo. Le sanzioni verrebbero inflitte dopo una procedura con contraddittorio e sotto il controllo di un giudice.
Transazione – Prima che gli sia interdetto l’accesso a Internet, misura più grave forse del carcere per un internauta, quest’ultimo potrà trattare con l’Hadopi, ottenendo una riduzione del periodo di divieto di accesso alla rete o impegnandosi a impedire che dal proprio computer qualcuno scarichi illegalmente opere protette dal diritto d’autore.
Legittima? – In molti si chiedono non solo se funzionerà, ma se uno Stato possa intervenire così drasticamente su una materia di questa portata. Molti giuristi francesi dicono che la legge aprirà un conflitto con Bruxelles, data la probabile violazione della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo. Alcune associazioni di consumatori dicono che la creazione di un’agenzia non composta da magistrati ma con il potere di mettere le mani su Internet potrebbe mettere le premesse per violazioni delle libertà civili.
Funzionerà? – I tecnici non sono affatto convinti. Chiunque faccia parte di una famiglia di internauti, o ne conosca una, o lavori in un’azienda che pullula di collegamenti, sostiene che si crea un Grande Fratello (nel senso di Orwell) che colpirà spesso innocenti cittadini i cui figli, molto più smaliziati di loro tecnicamente, scaricheranno intere discoteche, biblioteche o videoteche, aggirando all’occorrenza anche eventuali meccanismi di blocco.
Un sostenitore - Tra i sostenitori entusiasti della nuova legge c’è il presidente della Società italiana autori editori (Siae) Giorgio Assumma. Una vittoria storica, dice Assumma per quanti credono e combattono per la difesa dei diritti d’autore. Il presidente della Siae, anzi, vorrebbe che la legge costituisse uno stimolo per il Parlamento italiano.
Il testo è quello pubblicato negli atti del Senato francese prima della pubblicazione in gazzetta e quindi non coordinato. (del 15 maggio 2009)


SÉNAT SESSION ORDINAIRE DE 2008-2009 Annexe au procès-verbal de la séance du 12 mai 2009 PROJET DE LOI ADOPTÉ PAR L'ASSEMBLÉE NATIONALE EN NOUVELLE LECTURE, favorisant la diffusion et la protection de la création sur Internet,

Due punti essenziali tradotti

[1] In italiano:
"Il titolare dell’accesso ai servizi di comunicazione al pubblico in Internet ha l’obbligo di controllare che quest’accesso non sia oggetto di utilizzo a fini riproduttivi, di rappresentazione, di messa a disposizione o di comunicazione al pubblico di opere o di oggetti protetti da un diritto d’autore o da un qualsiasi altro diritto senza l’autorizzazione dei titolari dei diritti previsti nei libri I° e II° qualora sia richiesta.

Il fatto, per questa persona, di mancare all’obbligo definito al primo comma può dare luogo a sanzione, nelle condizioni definite dall’articolo L.331-25".


[2] In italiano:
"Qualora si ravvisi che l’abbonato ha contravvenuto all’obbligo definito all’articolo L.336-3 nell’anno successivo alla ricezione di una raccomandazione indirizzata dalla commissione di protezione dei diritti e integrata con una lettera consegnata controfirmata o da qualsiasi altro mezzo proprio a stabilire la prova della data di invio di questa raccomandazione e quella della sua ricezione da parte dell’abbonato, la commissione può, dopo una procedura con contraddittorio, pronunciare, in funzione della gravità delle trasgressioni e dell’utilizzo dell’accesso, una delle seguenti sanzioni:

1° La sospensione dell’accesso al servizio per una durata da due mesi a un anno con l’impossibilità, per l’abbonato, di sottoscrivere nello stesso periodo un altro contratto che dia la possibilità di un accesso ad un servizio di comunicazione al pubblico in Internet presso qualsiasi operatore".


L'ORIGINALE IN FRANCESE
« Art. L. 336-3. - La personne titulaire de l'accès à des services de communication au public en ligne a l'obligation de veiller à ce que cet accès ne fasse pas l'objet d'une utilisation à des fins de reproduction, de représentation, de mise à disposition ou de communication au public d'oeuvres ou d'objets protégés par un droit d'auteur ou par un droit voisin sans l'autorisation des titulaires des droits prévus aux livres Ier et II lorsqu'elle est requise.

« Le fait, pour cette personne, de manquer à l'obligation définie au premier alinéa peut donner lieu à sanction, dans les conditions définies par l'article L. 331-25.



« Art. L. 331-25. - Lorsqu'il est constaté que l'abonné a méconnu l'obligation définie à l'article L. 336-3 dans l'année suivant la réception d'une recommandation adressée par la commission de protection des droits et assortie d'une lettre remise contre signature ou de tout autre moyen propre à établir la preuve de la date d'envoi de cette recommandation et celle de sa réception par l'abonné, la commission peut, après une procédure contradictoire, prononcer, en fonction de la gravité des manquements et de l'usage de l'accès, l'une des sanctions suivantes :

« 1° La suspension de l'accès au service pour une durée de deux mois à un an assortie de l'impossibilité, pour l'abonné, de souscrire pendant la même période un autre contrat portant sur l'accès à un service de communication au public en ligne auprès de tout opérateur ;
 
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