CRISI: SINDACATI UE CHIEDONO NUOVE REGOLE, PIU' POTERE AI LAVORATORI
BRUXELLES (Reuters) - Le vaste manifestazioni che si sono svolte in questi giorni in diversi paesi dell'Unione europea indicano la determinazione dei lavoratori a garantire che il sistema economico mondiale vada rivisto e che i banchieri siano messi sotto controllo, dicono oggi i sindacati Ue.
La Confederazione Europea dei Sindacati (Etuc) stima in circa 350mila le persone che hanno partecipato a cortei a Madrid, Bruxelles, Berlino e Praga per chieder che i governi facciano di più per salvare i posti di lavoro.
I sindacati accusano le banche di essere responsabili della crisi per la loro mancanza di trasparenza e la ricerca di profitti a breve termine, che ha costretto i contribuenti a pagare il salvataggio delle istituzioni finanziarie.
Il segretario generale dell'Etuc John Monks ha detto che non deve più consentire a tali "avidità ed egoismo" ci provocare migliaia di miliardi di euro di debiti.
"Ora servono una regolamentazione più severa e una maggiore influenza dei lavoratori nelle sale di consiglio. I lavoratori vogliono sistemi di sostegno vitale anche per l'industria e per i posti di lavoro", ha aggiunto Monks in un comunicato.
Il Pil dei 16 paesi della zona euro è calato del 2,5% nel primo trimestre 2009, molto più del previsto, hanno indicato i dati diffusi venerdì scorso da Eurostat.
La Commissione europea e i governi Ue dicono che il pacchetto di stimoli fiscali concordato, e che equivale al 5% della produzione europea, è sufficiente per ora a combattere contro la più grave recessione dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.
La Commissione presenterà il 27 maggio le proprie idee per la riforma dei regolamenti finanziari, che saranno poi discussi dai 27 governi Ue.
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