TERREMOTO ABRUZZO: INDAGINE PROCURA VERSO IL DISASTRO COLPOSO
L'AQUILA 8 APR - Era stato costruito ufficialmente con criteri antisismici, ma non ha retto alla scossa di domenica notte ed è stato dichiarato inagibile. Anche la Casa dello studente era un edificio moderno, avrebbe dovuto rispettare le norme di sicurezza relative ai terremoti. E invece è venuto giù seppellendo i ragazzi che ci abitavano. Si concentra soprattutto sugli stabili progettati negli ultimi anni l'inchiesta avviata dalla procura dell'Aquila sul disastro di tre giorni fa. «Non c'è ancora alcun reato ipotizzato — chiarisce il capo dell'ufficio Alfredo Rossini —, stiamo raccogliendo la documentazione dalla Protezione civile e dagli altri enti che hanno una mappatura dei crolli. Solo quando avremo un quadro chiaro potremo valutare eventuali ipotesi di disastro colposo».
L'obiettivo dei magistrati è verificare se ci siano stati illeciti nella concessione dei permessi per la ristrutturazione dei palazzi e dunque accertare possibili omissioni o abusi da parte di amministratori e funzionari pubblici. Pure lo stabile dove si trovano gli uffici giudiziari è pericolante: il procuratore e l'altro magistrato in servizio in questi giorni si sono visti nella sede della Guardia di Finanza che ospita la sala operativa allestita dopo la scossa di domenica. Rossini ne ha parlato con Guido Bertolaso perché nella valutazione dei pm rientrerà certamente il parere dei tecnici chiamati a stabilire se i metodi utilizzati per l'allestimento e la costruzione degli appartamenti, così come dei locali destinati all'assistenza sanitaria dei cittadini, siano conformi alla legge. L'indagine riguarda non solo L'Aquila, ma anche le frazioni dove il terremoto ha fatto crollare la maggior parte delle case e quelle rimaste in piedi sono ormai inagibili.
Esistono molte norme, anche regionali, che impongono il rispetto di criteri particolari nelle zone sismiche e l'Abruzzo lo è certamente. Tanto che in alcuni piccoli paesi, qualche vecchia dimora era stata abbandonata e le famiglie si erano trasferite in case tirate su in cemento armato e con una «protezione» particolare che mette al riparo dalle scosse. Sono comunque poche e anche questo ha contribuito a rendere pesantissimo il bilancio della tragedia. Tutte le frazioni del capoluogo, da Paganica a Onna, da San Gregorio a Tempera, arrivando a Fossa e a Poggio Picente, dovranno essere censite per stabilire l'entità dei danni e degli eventuali illeciti compiuti. Capitolo a parte riguarda invece gli allarmi lanciati nei giorni precedenti il sisma di domenica e quelli che arrivano in continuazione nelle ultime ore provocando panico nei cittadini che anche ieri si sono riversati in strada dopo aver ricevuto sms che annunciavano l'arrivo di nuove forti scosse. «Sciacalli», secondo la Protezione civile, nonostante in serata la scossa forte sia arrivata davvero.
OSPEDALE CHE CROLLA: VENTISETTE ANNI DI SOLDI RUBBATIL'AQUILA — C'è tutto scritto, nero su bianco, in un libro che è agli atti del Senato. Sono le conclusioni della Commissione d'inchiesta parlamentare «sugli ospedali incompiuti», pubblicato nel 2000. Stronca senza pietà il San Salvatore dell'Aquila, l'ospedale evacuato e dichiarato inagibile dopo il disastro. Ospedale anti-sismico? I pilastri di Farmacia sono stati tagliati dalle scosse e il cemento si è sgretolato come creta. Il vicepresidente di quella commissione d'inchiesta, Ferdinando Di Orio, 60 anni, ex senatore Ds e oggi magnifico rettore dell'università aquilana, è chiaro: «Il San Salvatore è stato uno scandalo di questo Paese».
Il libro è una condanna: «Spazi di degenza angusti», «irrazionalità e obsolescenza dell'impianto costruttivo», «scarsa qualità dei materiali impiegati». Ma l'ex senatore Di Orio aggiunge: «La Guardia di Finanza ha calcolato che l'ospedale è costato nove volte di più del necessario». Basta leggere il testo del 2000: la costruzione iniziò nel 1972, spesa prevista 11.395 milioni di lire, per 1.100 posti letto (oggi sono 350, cioè un terzo). Passarono vent'anni da allora, prima che l'ospedale, nel 1992, incominciasse a funzionare con i poliambulatori. Ma a colpire di più sono i finanziamenti: quasi 200 miliardi di lire, stanziati in 20 anni da Cassa del Mezzogiorno, Regione Abruzzo, ministero dei Lavori pubblici, ministero dell'Università e Ricerca.
Così oggi Mauro Tursini, ingegnere civile e direttore dell'Ufficio tecnico della Asl, dice: «L'ospedale è stato per anni il Pozzo di San Patrizio dove buttare i soldi». Appalti dopo appalti, imprese che ottenevano i fondi e subito dopo fallivano, lasciando fermi i cantieri, in quegli anni di giunte democristiane. «Un direttore dei lavori diventò direttore generale in Comune», chiosa il sindaco oggi in carica Massimo Cialente, del centrosinistra. «Fino almeno al '93 — incalza Di Orio — l'ospedale rimase un rustico, con i pilastri abbandonati. Sarebbero bastati tre-quattro anni per completarlo e invece...». Un'avanzata a singhiozzo, a piccoli lotti, da un taglio di nastro all'altro, prima il laboratorio d'analisi, poi la Farmacia, infine le sale operatorie nel '98 e l'inaugurazione finale nell'agosto '99. Ma l'avventura iniziò nel 1967 quando l'architetto Marcello Vittorini, oggi ottantaduenne, presentò il progetto definitivo. Ora dalla sua casa romana racconta: «Ho visto che l'ospedale in alcuni punti era inagibile, ma in altri no. Non capisco cosa possa essere successo. Non so se l'incuria possa aver compromesso i pilastri. Quando con l'ingegner Gaspare Squadrilli presentammo il progetto, L'Aquila era classificata dal ministero dei Lavori pubblici come zona sismica di seconda categoria. E noi superammo tutti i collaudi».
Ma nel frattempo la classificazione è cambiata. Da almeno due anni — dice l'ingegner Tursini — L'Aquila è diventata «zona sismica di prima categoria». E infatti si fanno spesso le prove di evacuazione. Ma i controlli di stabilità? «Questo però non è giusto dirlo perché il coefficiente di sicurezza di un ospedale resta inalterato. Il San Salvatore l'altra notte non è crollato come hanno scritto i giornali. Sono venuti giù solo i pannelli, le tamponature, parlerei perciò d'imperizia...». Eppure l'ospedale continua a tremare a ogni scossa e le pareti a sbriciolarsi. Ieri sono venuti il premier Berlusconi e il ministro del Welfare Sacconi. Hanno dato un'occhiata alle strutture, hanno preso tempo: «Aspettiamo quel che ci diranno i tecnici della Commissione Grandi Rischi, già al lavoro», ha detto Sacconi. Intanto, due giorni fa, un medico oncologo dell'ospedale, Gianpiero Porzio, ricordava la battuta sinistra che gli fece l'ex ministro della Sanità, De Lorenzo, alludendo a chissà quali affari roteanti intorno al San Salvatore. «De Lorenzo?», s'indigna l'architetto Vittorini. «Se sapeva davvero qualcosa, perché non fu lui il primo ad intervenire?».
IMPREGILO: LE COSTRUZIONI E L'OSPEDALE ANTISISMICO CROLLATOIn caso di terremoto l'ospedale è l'ultimo edificio a dover crollare. All'Aquila è stato il primo. L'ospedale San Salvatore è inagibile al 90%. Per curare i feriti gravi non si può aspettare. Non sempre si ha il tempo per trasferirli altrove.
Luca Antonini, cardiologo dell'ospedale dell'Aquila, ha perso la moglie e il figlio sotto le macerie: "L'ospedale è inagibile perchè qualcuno lo ha costruito male, perché qualcuno ci ha lucrato sopra".
Gian Michele Calvi, membro Commissione Nazionale Grandi Rischi:"Nell'ospedale ci sono stati danni importanti che... sono inaccettabili soprattutto perchè si ritiene che un ospedale debba non solo non crollare, ma anche garantire la funzionalità nei momenti di emergenza".
Chi si attribuisce il merito di aver costruito l'ospedale San Salvatore come è possibile leggere dal suo sito? Impregilo!
Impregilo è il braccio di cemento armato di ogni governo. E' il monopolista delle Grandi Opere, degli inceneritori, delle autostrade. Gli ex amministratori delegati dell’Impregilo e della Fibe (gruppo Impregilo) sono stati rinviati a giudizio a Napoli per lo scandalo dei rifiuti. Impregilo è ovunque: nella Salerno-Reggio Calabria per la quale ha chiesto un prolungamento di tre anni per la consegna dei lavori. Ha costruito l'inceneritore di Acerra, è nell'alta velocità. E' la società a cui il Governo vuole affidare il Ponte sullo Stretto, le nuove centrali nucleari, la TAV.
L'Impregilo è specializzata in ospedali. Oltre a quello dell''Aquila ha costruito gli ospedali di Lecco, Modena, Careggi, Poggibonsi, della Versilia, Destra Secchia, Cerignola e Menaggio. Tutti, di sicuro, antisismici. Dove c'è Impregilo c'è casa.
"Si tratti di costruire un rilevato stradale sui terreni paludosi dell'entroterra africano o una tratta ferroviaria ad alta velocità sull'Appennino italiano, di realizzare un ponte sospeso su un fiume amazzonico o un aeroporto nelle pampas argentine, a qualsiasi altitudine e qualunque sia la conformazione geografica del territorio". Dal sito di Impregilo.
"L'applicazione dei più elevati standard, la fornitura delle attrezzature più complete e sofisticate per la cura delle diverse patologie, la realizzazione di strutture secondo i più esigenti parametri di confort ed igiene, fanno di IMPREGILO EDILIZIA e SERVIZI un punto di riferimento nell'ambito dell'edilizia sanitaria. In questo settore la società ha realizzato sia in Italia che all'estero importanti e moderni complessi ospedalieri che vengono di seguito dettagliati.
In Italia:Ospedale di Lecco: 137.000 m², 500.000 m³, 950 posti letto, 21 camere operatorie.
Istituto Oncologico Europeo di Milano, struttura specialistica all'avanguardia per la diagnosi e cura dei tumori: 29.000 m², 90.000 m³, 210 posti letto, 7 camere operatorie.
Ospedale di Modena: 230.000 m², 445.000 m³, 800 posti letto, 12 camere operatorie.
Ospedale di Careggi, specialistico per la diagnosi e cura delle infezioni da HIV.
Ospedale di Poggibonsi: 12.000 m², 175.000 m³, 200 posti letto.
Ospedale della Versilia: 80.000 m², 600 posti letto.
Ospedale Destra Secchia: 28.000 m², 450 posti letto.
Inoltre, ospedali a L'Aquila, Cerignola e Menaggio." Dal sito di Impregilo.
GLI INTERESSI DI "COSA NOSTRA" IN ABRUZZO
Edited by umby64 - 12/4/2009, 09:49