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TERREMOTO ABRUZZO: INDAGINE PROCURA VERSO IL DISASTRO COLPOSO; 80 INDAGATI

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umby64
view post Posted on 8/4/2009, 07:35




TERREMOTO ABRUZZO: INDAGINE PROCURA VERSO IL DISASTRO COLPOSO

L'AQUILA 8 APR - Era stato costruito ufficialmente con criteri antisismici, ma non ha retto alla scossa di domenica notte ed è stato dichiarato inagibile. Anche la Casa dello studente era un edificio moderno, avrebbe dovuto rispettare le norme di sicurezza relative ai terremoti. E invece è venuto giù seppellendo i ragazzi che ci abitavano. Si concentra soprattutto sugli stabili progettati negli ultimi anni l'inchiesta avviata dalla procura dell'Aquila sul disastro di tre giorni fa. «Non c'è ancora alcun reato ipotizzato — chiarisce il capo dell'ufficio Alfredo Rossini —, stiamo raccogliendo la documentazione dalla Protezione civile e dagli altri enti che hanno una mappatura dei crolli. Solo quando avremo un quadro chiaro potremo valutare eventuali ipotesi di disastro colposo».

L'obiettivo dei magistrati è verificare se ci siano stati illeciti nella concessione dei permessi per la ristrutturazione dei palazzi e dunque accertare possibili omissioni o abusi da parte di amministratori e funzionari pubblici. Pure lo stabile dove si trovano gli uffici giudiziari è pericolante: il procuratore e l'altro magistrato in servizio in questi giorni si sono visti nella sede della Guardia di Finanza che ospita la sala operativa allestita dopo la scossa di domenica. Rossini ne ha parlato con Guido Bertolaso perché nella valutazione dei pm rientrerà certamente il parere dei tecnici chiamati a stabilire se i metodi utilizzati per l'allestimento e la costruzione degli appartamenti, così come dei locali destinati all'assistenza sanitaria dei cittadini, siano conformi alla legge. L'indagine riguarda non solo L'Aquila, ma anche le frazioni dove il terremoto ha fatto crollare la maggior parte delle case e quelle rimaste in piedi sono ormai inagibili.

Esistono molte norme, anche regionali, che impongono il rispetto di criteri particolari nelle zone sismiche e l'Abruzzo lo è certamente. Tanto che in alcuni piccoli paesi, qualche vecchia dimora era stata abbandonata e le famiglie si erano trasferite in case tirate su in cemento armato e con una «protezione» particolare che mette al riparo dalle scosse. Sono comunque poche e anche questo ha contribuito a rendere pesantissimo il bilancio della tragedia. Tutte le frazioni del capoluogo, da Paganica a Onna, da San Gregorio a Tempera, arrivando a Fossa e a Poggio Picente, dovranno essere censite per stabilire l'entità dei danni e degli eventuali illeciti compiuti. Capitolo a parte riguarda invece gli allarmi lanciati nei giorni precedenti il sisma di domenica e quelli che arrivano in continuazione nelle ultime ore provocando panico nei cittadini che anche ieri si sono riversati in strada dopo aver ricevuto sms che annunciavano l'arrivo di nuove forti scosse. «Sciacalli», secondo la Protezione civile, nonostante in serata la scossa forte sia arrivata davvero.




OSPEDALE CHE CROLLA: VENTISETTE ANNI DI SOLDI RUBBATI

L'AQUILA — C'è tutto scritto, nero su bianco, in un libro che è agli atti del Senato. Sono le conclusioni della Commissione d'inchiesta parlamentare «sugli ospedali incompiuti», pubblicato nel 2000. Stronca senza pietà il San Salvatore dell'Aquila, l'ospedale evacuato e dichiarato inagibile dopo il disastro. Ospedale anti-sismico? I pilastri di Farmacia sono stati tagliati dalle scosse e il cemento si è sgretolato come creta. Il vicepresidente di quella commissione d'inchiesta, Ferdinando Di Orio, 60 anni, ex senatore Ds e oggi magnifico rettore dell'università aquilana, è chiaro: «Il San Salvatore è stato uno scandalo di questo Paese».

Il libro è una condanna: «Spazi di degenza angusti», «irrazionalità e obsolescenza dell'impianto costruttivo», «scarsa qualità dei materiali impiegati». Ma l'ex senatore Di Orio aggiunge: «La Guardia di Finanza ha calcolato che l'ospedale è costato nove volte di più del necessario». Basta leggere il testo del 2000: la costruzione iniziò nel 1972, spesa prevista 11.395 milioni di lire, per 1.100 posti letto (oggi sono 350, cioè un terzo). Passarono vent'anni da allora, prima che l'ospedale, nel 1992, incominciasse a funzionare con i poliambulatori. Ma a colpire di più sono i finanziamenti: quasi 200 miliardi di lire, stanziati in 20 anni da Cassa del Mezzogiorno, Regione Abruzzo, ministero dei Lavori pubblici, ministero dell'Università e Ricerca.

Così oggi Mauro Tursini, ingegnere civile e direttore dell'Ufficio tecnico della Asl, dice: «L'ospedale è stato per anni il Pozzo di San Patrizio dove buttare i soldi». Appalti dopo appalti, imprese che ottenevano i fondi e subito dopo fallivano, lasciando fermi i cantieri, in quegli anni di giunte democristiane. «Un direttore dei lavori diventò direttore generale in Comune», chiosa il sindaco oggi in carica Massimo Cialente, del centrosinistra. «Fino almeno al '93 — incalza Di Orio — l'ospedale rimase un rustico, con i pilastri abbandonati. Sarebbero bastati tre-quattro anni per completarlo e invece...». Un'avanzata a singhiozzo, a piccoli lotti, da un taglio di nastro all'altro, prima il laboratorio d'analisi, poi la Farmacia, infine le sale operatorie nel '98 e l'inaugurazione finale nell'agosto '99. Ma l'avventura iniziò nel 1967 quando l'architetto Marcello Vittorini, oggi ottantaduenne, presentò il progetto definitivo. Ora dalla sua casa romana racconta: «Ho visto che l'ospedale in alcuni punti era inagibile, ma in altri no. Non capisco cosa possa essere successo. Non so se l'incuria possa aver compromesso i pilastri. Quando con l'ingegner Gaspare Squadrilli presentammo il progetto, L'Aquila era classificata dal ministero dei Lavori pubblici come zona sismica di seconda categoria. E noi superammo tutti i collaudi».

Ma nel frattempo la classificazione è cambiata. Da almeno due anni — dice l'ingegner Tursini — L'Aquila è diventata «zona sismica di prima categoria». E infatti si fanno spesso le prove di evacuazione. Ma i controlli di stabilità? «Questo però non è giusto dirlo perché il coefficiente di sicurezza di un ospedale resta inalterato. Il San Salvatore l'altra notte non è crollato come hanno scritto i giornali. Sono venuti giù solo i pannelli, le tamponature, parlerei perciò d'imperizia...». Eppure l'ospedale continua a tremare a ogni scossa e le pareti a sbriciolarsi. Ieri sono venuti il premier Berlusconi e il ministro del Welfare Sacconi. Hanno dato un'occhiata alle strutture, hanno preso tempo: «Aspettiamo quel che ci diranno i tecnici della Commissione Grandi Rischi, già al lavoro», ha detto Sacconi. Intanto, due giorni fa, un medico oncologo dell'ospedale, Gianpiero Porzio, ricordava la battuta sinistra che gli fece l'ex ministro della Sanità, De Lorenzo, alludendo a chissà quali affari roteanti intorno al San Salvatore. «De Lorenzo?», s'indigna l'architetto Vittorini. «Se sapeva davvero qualcosa, perché non fu lui il primo ad intervenire?».


IMPREGILO: LE COSTRUZIONI E L'OSPEDALE ANTISISMICO CROLLATO

In caso di terremoto l'ospedale è l'ultimo edificio a dover crollare. All'Aquila è stato il primo. L'ospedale San Salvatore è inagibile al 90%. Per curare i feriti gravi non si può aspettare. Non sempre si ha il tempo per trasferirli altrove.
Luca Antonini, cardiologo dell'ospedale dell'Aquila, ha perso la moglie e il figlio sotto le macerie: "L'ospedale è inagibile perchè qualcuno lo ha costruito male, perché qualcuno ci ha lucrato sopra".
Gian Michele Calvi, membro Commissione Nazionale Grandi Rischi:"Nell'ospedale ci sono stati danni importanti che... sono inaccettabili soprattutto perchè si ritiene che un ospedale debba non solo non crollare, ma anche garantire la funzionalità nei momenti di emergenza".
Chi si attribuisce il merito di aver costruito l'ospedale San Salvatore come è possibile leggere dal suo sito? Impregilo!
Impregilo è il braccio di cemento armato di ogni governo. E' il monopolista delle Grandi Opere, degli inceneritori, delle autostrade. Gli ex amministratori delegati dell’Impregilo e della Fibe (gruppo Impregilo) sono stati rinviati a giudizio a Napoli per lo scandalo dei rifiuti. Impregilo è ovunque: nella Salerno-Reggio Calabria per la quale ha chiesto un prolungamento di tre anni per la consegna dei lavori. Ha costruito l'inceneritore di Acerra, è nell'alta velocità. E' la società a cui il Governo vuole affidare il Ponte sullo Stretto, le nuove centrali nucleari, la TAV.
L'Impregilo è specializzata in ospedali. Oltre a quello dell''Aquila ha costruito gli ospedali di Lecco, Modena, Careggi, Poggibonsi, della Versilia, Destra Secchia, Cerignola e Menaggio. Tutti, di sicuro, antisismici. Dove c'è Impregilo c'è casa.

"Si tratti di costruire un rilevato stradale sui terreni paludosi dell'entroterra africano o una tratta ferroviaria ad alta velocità sull'Appennino italiano, di realizzare un ponte sospeso su un fiume amazzonico o un aeroporto nelle pampas argentine, a qualsiasi altitudine e qualunque sia la conformazione geografica del territorio". Dal sito di Impregilo.

"L'applicazione dei più elevati standard, la fornitura delle attrezzature più complete e sofisticate per la cura delle diverse patologie, la realizzazione di strutture secondo i più esigenti parametri di confort ed igiene, fanno di IMPREGILO EDILIZIA e SERVIZI un punto di riferimento nell'ambito dell'edilizia sanitaria. In questo settore la società ha realizzato sia in Italia che all'estero importanti e moderni complessi ospedalieri che vengono di seguito dettagliati.
In Italia:
Ospedale di Lecco: 137.000 m², 500.000 m³, 950 posti letto, 21 camere operatorie.
Istituto Oncologico Europeo di Milano, struttura specialistica all'avanguardia per la diagnosi e cura dei tumori: 29.000 m², 90.000 m³, 210 posti letto, 7 camere operatorie.
Ospedale di Modena: 230.000 m², 445.000 m³, 800 posti letto, 12 camere operatorie.
Ospedale di Careggi, specialistico per la diagnosi e cura delle infezioni da HIV.
Ospedale di Poggibonsi: 12.000 m², 175.000 m³, 200 posti letto.
Ospedale della Versilia: 80.000 m², 600 posti letto.
Ospedale Destra Secchia: 28.000 m², 450 posti letto.
Inoltre, ospedali a L'Aquila, Cerignola e Menaggio." Dal sito di Impregilo.



GLI INTERESSI DI "COSA NOSTRA" IN ABRUZZO


Edited by umby64 - 12/4/2009, 09:49
 
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max7777
view post Posted on 8/4/2009, 13:50




si scoprire i colpevoli sarebbe bello ma, essendo in italia come al solito finirà tutto in una bolla di sapone....

:(
 
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umby64
view post Posted on 11/4/2009, 09:09




LA PROCURA INDAGA SUI MATERIALI EDILIZI

L'AQUILA - Materiali usati per la costruzione, cemento, sabbia, mattoni, ma anche le procedure seguite nella realizzazione degli edifici lesionati dal terremoto: si occuperà di tutto questo l'inchiesta aperta dalla procura dell'Aquila dopo il sisma che ha sconvolto l'intera città.

LE INDAGINI - Il fascicolo c'è e per ora non ci sono nomi. Ed il procuratore della repubblica del'Aquila non ha voluto precisare le ipotesi di reato formulate dagli inquirenti, ma quella di disastro colposo sembra scontata. Di certo c'è che la procura dovrà acquisire gran parte del materiale contenuto negli archivi. «Per ora non ci è stato chiesto niente - ha detto all'Ansa il sindaco Massimo Cialente - ma tutti i documenti sono ovviamente a disposizione». Uno degli aspetti su cui si potrebbe soffermare l'attenzione degli inquirenti è anche il motivo per cui lesioni e crolli si sono verificati nelle stesse zone in cui altri edifici sono rimasti - almeno apparentemente - integri, anche se saranno le verifiche tecniche ad accertare il grado di agibilità di questi ultimi.

INFILTRAZIONI MALAVITOSE - Ma la procura aquilana è impegnata anche su un altro fronte che non guarda solo al passato, al costruito, ma anche a ciò che dovrà essere nuovamente realizzato. I magistrati della città abruzzese si occuperanno infatti anche del rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nelle operazioni di ricostruzione. «Siamo in contatto con la procura nazionale antimafia - ha detto il procuratore distrettuale della repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini - poiché la ricostruzione potrebbe attirare gli appetiti mafiosi che vedono nella ricostruzione la possibilità di sviluppare i propri affari». Intanto le stesse strutture della amministrazione della giustizia devono fare i conti con il terremoto: le sedi giudiziarie sono danneggiate. «Ho parlato con il ministro della giustizia Angelino Alfano che è stato molto cortese - dice Rossini - Per ora ci è stata messa a disposizione una struttura del tribunale per i minori, ma pensiamo di utilizzare soprattutto la scuola della guardia di finanza che è l'unica struttura agibile e che ospita anche il coordinamento dei soccorsi». E già oggi, con il processo a quattro presunti sciacalli (poi assolti), la grande caserma nel cui piazzale sono stati celebrati i funerali delle vittime del sisma ha assunto anche questa sua nuova funzione.



LE CASE ANTISISMICHE SONO IN PIEDI

Alcune case ad Onna anti-sismiche che hanno resistito al terremoto che ha devastato l'Abruzzo.

Ecco una casa che ha resistito, nonostante si trovasse sopra la faglia che ha spaccato il terreno. Da una vecchia fornace fu ristrutturata in abitazione seguendo rigorosamente le norme antisimiche. I danni riguardano solo il comignolo e i vasi di fiori esterni.
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Un altra casa che ha resistito al terremoto. Il proprietario di questa casa, sempre a Onna, ha raccontato a Sky che la sua famiglia si è salvata perché, dopo la scossa di mezzanotte che ha preceduto il sisma devastante, ha deciso di trasferirsi nella nuova abitazione nonostante non fosse ancora completa: la vecchia casa è andata completamente distrutta, loro si sono salvati.
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Altra casa che ha resistito al terremoto. Da notare in basso della foto, la crepa sul terreno e la casa che è in pedi.
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Edited by umby64 - 14/4/2009, 10:24
 
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umby64
view post Posted on 12/4/2009, 07:17




PROCURA: ARRESTEREMO I RESPONSABILI DEI CROLLI

L'AQUILA - Il procuratore della Repubblica dell'Aquila, Adriano Rossini, che ha aperto un'inchiesta sui crolli e le morti del terremoto, assicura: «Molto probabilmente non ci saranno indagati, perché gli indagati saranno anche arrestati». E conferma che s'indaga anche sull'ipotesi che sia stata usata in qualche caso sabbia marina mescolata al cemento: «se dovesse risultare - afferma - avremmo già avuto un risultato quasi definitivo, perché è notorio che la sabbia marina corrode il cemento che non regge per niente». Dopo l'apertura formale dei fascicoli, sabato è stato dato il via alle verifiche condotte dai carabinieri. L'inchiesta del procuratore Rossini e dei suoi sostituti muove i primi passi sulle macerie provocate dal sisma: pezzi di intonaco, sassi, mattoni, che verranno sequestrati perché potrebbero contribuire all'accertamento delle eventuali responsabilità dell'accaduto. Il procuratore dell'Aquila spiega di voler «indagare fino in fondo, procedendo con tutto il rigore che questa insostenibile situazione comporta».

Oggetto dell'inchiesta, spiega Rossini, è «accertare i motivi per cui sono crollati questi palazzi, per cui di conseguenza sono morte tutte queste persone. E vedere naturalmente se questo dipende solamente dal terremoto oppure dipende dalle manine degli uomini che hanno costruito male, hanno usato cattivi materiali, hanno fatto cattive progettazioni e magari hanno anche speculato sul cemento, mettendoci del cemento che non avrebbe mai potuto reggere». Il procuratore ha intanto affidato ai carabinieri la delega per compiere, insieme ad alcuni tecnici, le prime acquisizioni di documenti e le prime verifiche su alcuni edifici. Tra questi vi sarebbero la casa dello studente, l'ospedale e la Prefettura, diventati luoghi simbolo del sisma, ma anche lo stabile dello stesso tribunale.

La priorità dovrebbe essere data agli edifici pubblici, poi si passerà agli stabili privati, a cominciare da quelli completamente crollati e in cui si sono avuti più morti, come alcuni palazzi di via XX Settembre. Gli accertamenti, secondo quanto è stato possibile apprendere, riguarderanno tutto l'iter della costruzione: dall'assegnazione degli appalti alla progettazione, dall'edificazione dell'immobile ai controlli successivi, con particolare riguardo alla verifica della rispondenza alle leggi antisismiche. Particolare attenzione sarà riservata ai materiali utilizzati, come cemento, sabbia, materiale edilizio.

L'indagine si annuncia, dunque, come particolarmente complessa, anche perché in gran parte basata sul materiale documentario - come progetti e autorizzazioni - di immobili che, come nel caso della casa dello studente, sono stati costruiti tra gli anni Sessanta e Settanta. Più recente, anche se è durata molti anni, la realizzazione dell'ospedale San Salvatore che è stato gravemente lesionato ed è inagibile. Oltre all'acquisizione di tutti i verbali dei sopralluoghi, potrebbero anche essere sequestrati campioni delle macerie dei palazzi; e non è escluso che presto si proceda al sequestro di aree o di fabbricati per verificare quali sono stati i materiali usati per la costruzione dei fabbricati crollati. Il fascicolo aperto dalla procura è contro ignoti, cioè senza iscrizioni, finora, nel registro degli indagati. Tra i reati ipotizzati dagli inquirenti quello di disastro colposo.
 
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umby64
view post Posted on 14/4/2009, 17:18




MAGISTRATI SEQUESTRANO CAMPIONI DI MACERIE

Gli agenti della polizia di Stato e della polizia scientifica, su disposizione della Procura della Repubblica presso il tribunale dell'Aquila, hanno prelevato una serie di campioni di materiale edile con cui sono stati realizzati le costruzioni che hanno subito danni disastrosi dal terremoto dell'Aquila.

Si tratta della Casa dello studente, del tribunale, dell'ospedale San Salvatore e di altri edifici dove si sono avute vittime. I campioni, secondo le indicazioni dei pm che indagano, serviranno per essere analizzati e comparati con le normative edilizie in vigore all'epoca della loro realizzazione.

"Questa e' l'Italia che ci siamo guadagnati, con la disattenzione". Cosi' il procuratore capo dell'Aquila, Alfredo Rossini, intervenuto a "24 Mattino" su Radio 24 ha commentato la notizia dell'ospedale San Salvatore che era privo di agibilita' secondo i responsabili della struttura.
"Per quel che riguarda l'ospedale - ha aggiunto Rossini ai microfoni di Radio 24 - abbiamo acquisito le relazioni della commissione d'inchiesta del Parlamento di qualche anno fa per verificare eventuali responsabilita' penali.

Controlleremo non le singole strutture ma tutta la filiera degli edifici crollati, da quando e' stato fatto l'appalto, da chi ha costruito, ai progettisti, a chi ha fatto i collaudi". Alla richiesta se ci sia bisogno di nuovi magistrati a L'Aquila per l'inchiesta Rossini ha risposto: "Pensiamo di poter fare abbastanza da soli, senza la confusione che puo' venire da persone che vengono per fare volontariato. In magistratura il volontariato ha poco spazio".

Infine Rossini non ha escluso indagini anche su eventuali responsabilita' su mancati controlli di prevenzione, malgrado gli sciami sismici degli ultimi mesi: "Per questo dico che e' la madre di tutte le inchieste. Arriveremo a risultati senza poi doverci rimproverare perche' saremo stati imprecisi. Quello che faremo e' qualcosa di cui non ci dovremo vergognare".
 
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umby64
view post Posted on 15/4/2009, 07:36




L'AQUILA - La Procura dell'Aquila ha disposto i primi sequestri di campioni di materiale edile con cui sono state realizzate le costruzioni crollate, del tutto o in parte, nel sisma che ha colpito il capoluogo abruzzese. Il prelievo dei campioni di materiale è stato eseguito dagli agenti della polizia di Stato e dalla Scientifica. Materiale edile è stata prelevato dalla Casa dello studente, dal tribunale, dall'ospedale San Salvatore e da altri edifici il cui crollo ha causato vittime. I campioni, secondo le indicazioni dei pm che indagano, saranno analizzati e comparati con le normative edilizie in vigore all'epoca della loro realizzazione.

«SENTIREMO I PRIMI TESTI» - Nelle prossime ore gli inquirenti sentiranno anche i primi testimoni. Lo ha confermato lo stesso procuratore presso il tribunale dell'Aquila, Alfredo Rossini, Saranno ascoltate, è stato specificato, anche quelle persone che sui media hanno fatto dichiarazioni ritenute interessanti ai fini dell'inchiesta, come la giovane che aveva lasciato la Casa dello Studente qualche giorno prima della scossa distruttiva, dopo aver detto di ritenere la struttura per niente sicura.

ALLARME MAFIA - L'allarme sull'infiltrazione della criminalità organizzata nella ricostruzione in Abruzzo «non è una preoccupazione concreta», dice il presidente della Regione, Gianni Chiodi. Parole che stridono con quanto affermato lunedì dal procuratore nazionale Antimafia, Pietro Grasso e, martedì, ribadito dal procuratore dell'Aquila, Alfredo Rossini: «Rispetto al fiume di soldi che arriverà supponiamo che i mafiosi non saranno distratti». Quella dei tentacoli della Piovra sul business della ricostruzione «e una paura, un'ansia - dice il governatore - che deriva da quello che alcune volte è accaduto nel nostro Paese. Però i tempi sono cambiati: questo è l'Abruzzo e, soprattutto, non c'è nemmeno un principio di indizio per dire queste cose». «Capisco però che fa leggere i giornali», osserva il presidente della Regione, che si dice convinto che la magistratura «farà un buon lavoro», anche se aggiunge di aver «sempre apprezzato la magistratura che parla per atti, perchè di solito sono i politici a parlare per annunci, per progetti, per intenzioni». Del pericolo di infiltrazioni mafiose, in effetti, sono piene le cronache. Martedì ne ha riparlato il procuratore Rossini, che ha avuto un colloquio telefonico su questi temi con Pietro Grasso. «Noi non possiamo dire - afferma il pm - che abbiamo già trovato interessi mafiosi nella ricostruzione, perché la ricostruzione ancora non è partita. Abbiamo però supposto che siccome in Abruzzo, come abbiamo già dimostrato con l'inchiesta sul cosiddetto tesoro di Ciancimino, ci sono delle infiltrazioni mafiose, è abbastanza normale pensare che i mafiosi non siano distratti rispetto al fiume di soldi che deve arrivare. Quindi staremo molto attenti nel controllare chi verrà, e non parlo soltanto della certificazione antimafia, ma anche di chi c'è dietro alle ditte». «Tutto questo - aggiunge - non solo perché non dobbiamo dare soldi alla mafia, ma perché con quei soldi la mafia ricostruirà peggio di prima». Il presidente della Regione Chiodi ripete però che «l'Abruzzo è l'Abruzzo» e che non ci sono rischi concreti. Offre naturalmente ai pm piena collaborazione e afferma che «se dagli atti dovessero emergere delle irregolarità la Regione si costituirà parte civile. Spero solo - conclude - che nessuno si faccia lusingare da questo tam tam mediatico: credo che tutti dobbiamo fare il nostro dovere e lo dobbiamo fare al meglio. Io cercherò di farlo con il massimo della dedizione, non lanciando mai proclami perchè tanto non servono a nulla».

L'OSPEDALE - È polemica intanto sull'ospedale dell'Aquila, dopo la diffusione di notizie sulla mancanza del certificato di agibilità della struttura, inaugurata nove anni fa. «Il San Salvatore non sarebbe crollato se fosse stato fatto come doveva essere fatto» è la denuncia che arriva dal sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Il primo cittadino del capoluogo abruzzese punta il dito contro i criteri di costruzione del nosocomio cittadino, uno degli edifici pubblici che il sisma ha reso da subito inutilizzabili. Il problema, ha sottolineato Cialente, non sono l'agibilità o l'accatastamento, «che sono questioni burocratiche», ma «come è stato fatto. Bisognerebbe che voi - ha aggiunto rivolgendosi ai giornalisti che ha incontrato in mattinata - fotografaste alcuni pilastri e vi rendereste subito conto». Come sono i pilastri? «Io li ho visti e non c'era la staffatura, il ferro uscito fuori è tutto storto. Questo per dire che anche se l'agibilità ci fosse stata, e non ci sarebbe stato problema ad ottenerla, l'ospedale sarebbe crollato lo stesso».

«LAVORI NON ULTIMATI» - La precisazione arriva dopo la scoperta del mancato accatastamento della struttura, in assenza del certificato di agibilità. Ma questo, spiega il primo cittadino, è dovuto solo ad una questione di tipo procedurale: il documento viene rilasciato al completamento dei lavori. E ancora due anni fa, «al momento del mio insediamento», la struttura «non era ancora accatastata. I lavori, iniziati negli anni Settanta, non sono ancora terminati. Si tratta quindi di un cantiere in itinere, ma in questo caso, come negli altri, stiamo pagando pesantemente errori, anche piccoli, dovuti ad una carenza di rigore nella costruzione degli edifici».

AGIBILE SOLO IL 53% DEGLI EDIFICI - Nell'Aquilano intanto sono già stati effettuati 1.467 i sopralluoghi tecnici, per capire quali sono gli edifici rimasti agibili dopo il sisma. Il risultato è che solo il 53% degli edifici è risultato agibile, pari a 771 costruzioni. Il 20% (288 edifici) è temporaneamente inagibile, tutto o in parte, ma agibile con provvedimenti di pronto intervento. Il 3% (42 edifici) è parzialmente inagibile. Il 5% (vale a dire 76 edifici) è temporaneamente inagibile e da rivedere con approfondimento. Il 18% degli edifici (265 strutture) è inagibile e il 2% (25 edifici) è inagibile per rischio esterno. I dati sono stati forniti dalla Protezione civile, che ha messo in campo 149 squadre per complessivi 524 rilevatori.

SI DIFENDONO I PRODUTTORI DI CEMENTO ARMATO - L’Aitec, l’Associazione dei produttori di cemento aderente a Confindustria, respinge nel frattempo al mittente le accuse di quanti sostengono che il materiale impiegato nell'edilizia sia la causa dei crolli avvenuti in Abruzzo. «Il cemento armato resta il materiale da costruzione più idoneo» afferma in una nota il presidente dell'Aitec, Alvise Zillo. «Basta con le menzogne - sottolinea Zillo - è ora di finirla con le informazioni sbagliate e fuorvianti di giornali e dibattiti televisivi, che sparano a zero contro il nostro settore e non si preoccupano di dare adeguato contradditorio. I crolli di cui si parla tanto in questi giorni - puntualizza - non sono certo attribuibili alla scelta di utilizzare il cemento armato, quanto piuttosto alla scelleratezza del comportamento di chi ha realizzato quelle opere, disattendendo le norme e di chi non ha controllato quello che la legge impone».
 
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umby64
view post Posted on 18/4/2009, 08:54




PROCURA: FONDATE IPOTESI DI ILLECITI NELLE COSTRUZIONI

ROMA - La Procura aquilana dichiara "fondate le ipotesi di illeciti nelle costruzioni crollate" e vaglia le posizioni dei costruttori. Dopo il terremoto dello scorso 6 aprile, che ha causato 294 morti e numerosi crolli all'Aquila e nei paesi limitrofi, con 65.000 sfollati, la procura ha disposto delle perizie per chiarire se nella costruzione di alcuni edifici crollati siano stati impiegati materiali impropri, dalla sabbia di mare anziché di cava, al poco ferro nel cemento armato, a tondini lisci.

"In questa fase sono state raccolte ipotesi molto valide, legittime e fondate", ha detto il procuratore capo dell'Aquila Alfredo Rossigni. "Ci sono ipotesi fondate rispetto alle costruzioni in cemento armato venute giù. Ma sono elementi da valutare. Li approfondiremo attraverso lo studio anche di immagini, sia fotografiche che video che stiamo già raccogliendo", ha aggiunto il procuratore.

Un elenco dei costruttori che saranno interrogati dalla procura "non è stato ancora stilato", ha detto ancora Rossigni, smentendo le stime riportate dai giornali di una ventina di nomi.

Gli investigatori, su delega della Procura della Repubblica de L'Aquila che conduce l'inchiesta sui crolli degli edifici pubblici e privati, hanno cominciato ad ascoltare i testimoni che nei mesi scorsi avevano manifestato, anche con esposti, dubbi sulla stabilità degli edifici nei quali risiedevano.

A quanto si apprende, sarebbero stati ascoltati 5-6 testimoni tra cui la giovane Carmela Tomassetti, la studentessa di Celano, che 4 giorni prima del crollo aveva denunciato «pericolose crepe» alla Casa dello studente di via XX Settembre, crollato con il terremoto, causando numerose vittime.
 
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umby64
view post Posted on 13/5/2009, 09:27




SISMA ABRUZZO: NEL MIRINO DELLA PROCURA CI SONO 80 PERSONE

Aquila - Nel mirino della Procura della Repubblica dell'Aquila, che indaga sulle responsabilità dei crolli e delle morti per il terremoto, figurano circa 80 persone - tra costruttori, progettisti, esecutori dei lavori e pubblici funzionari - che hanno concesso le autorizzazioni a costruire. Si tratta di coloro che compaiono nelle storie dei circa 150 edifici crollati, in molti dei quali ci sono state vittime. Ma anche se - come ha sottolineato ancora una volta il procuratore della repubblica, Alfredo Rossini - le indagini vanno avanti molto speditamente, la chiusura delle indagini preliminari non ci sarà prima del prossimo settembre, a causa della sospensione delle attività che ci sarà per un mese e mezzo dal primo agosto prossimo, ma il procuratore non ha escluso che prima ci sarà qualche interrogatorio.

Oggi non ci sono stati sopralluoghi né audizioni di testimoni, ma sono state esaminate le carte. In particolare, è stata approfondita la questione dell'ospedale San Salvatore, dove sono tornati magistrati e tecnici, al fine di dissequestrare altri pezzi e favorire interventi di messa a norma. Sempre oggi, gli uomini della polizia giudiziaria hanno sequestrato altre schede di palazzi pubblici e privati, ossia screening sulla storia, la stabilità e gli interventi da fare: i primi due studi sequestrati sono quelli della protezione civile risalenti al 1999 e quello di Abruzzo Enguineering. Domani riprenderanno i sopralluoghi in centro da parte dei consulenti e della polizia giudiziaria.
 
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7 replies since 8/4/2009, 07:30   130 views
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