Forum Umby Web

LAVORO, CGIL: SALARI FERMI DAL 1993, 15 ANNI DI CRESCITA ZERO

« Older   Newer »
  Share  
umby64
view post Posted on 27/3/2009, 19:23




LAVORO, CGIL: SALARI FERMI DAL 1993, 15 ANNI DI CRESCITA ZERO

Roma 27 Mar - I salari netti negli ultimi 15 anni sono rimasti praticamente "fermi". A lanciare l'allarme e' il quarto rapporto Ires-Cgil dal quale emerge che dal 1993 al 2008 nonostante l'aumento dei prezzi i salari hanno registrato una crescita pari a zero.
Nel corso della conferenza stampa il leader della Cgil Epifani ha parlato della crisi economica: «Non siamo neanche al picco, che arriverà nel secondo trimestre di quest’anno. È singolare la tesi secondo cui la crisi appena iniziata è già finita, non è così».

Secondo l'Ires-Cgil, infatti, l'inflazione e' cresciuta del 41,6%, le retribuzioni contrattuali del 41,1% mentre le retribuzioni di fatto del 47,5% (+0,4% annuo oltre la retribuzione contrattuale e l'inflazione).

Dal 1993 al 2008 le retribuzioni nette, sottolinea il rapporto Ires-Cgil, sono cresciute del 43,3% per il lavoratore single e del 44% per il lavoratore con carichi familiari ma meno delle lorde (+47,5%). Secondo i dati elaborati dall'Ires-Cgil sulle dichiarazioni dei redditi presso i Caaf, circa 13,6 milioni di lavoratori guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese.

Circa 6,9 milioni ne guadagnano meno di 1.000, di cui oltre il 60% sono donne. Infine, oltre 7,5 dei lavoratori in pensione guadagna meno di 1.000 euro netti mensili. In tutto cio', emerge ancora dal rapporto, il reddito disponibile familiare tra il 2002-2008 registra una perdita di circa 1.599 euro nelle famiglie di operai e 1.681 euro nelle famiglie con capo famiglia impiegato, a fronte di un guadagno di 9,143 euro per professionisti e imprenditori. Nella crisi, secondo l'Ires-Cgil, un lavoratore in cassa integrazione a 'zero ore' per un mese vede il suo stipendio passare dai 1.320 euro netti in busta paga ad appena 762 euro, mentre una lavoratrice in cig, sempre a 'zero ore', con uno stipendio mensile di 1.100 euro netti passera' a 634 euro netti. Se a perdere il posto poi e' un lavoratore dipendente ma dei servizi - se e solo se - ha i requisiti per l'indennita' di disoccupazione, potra' ottenere un sostegno di 462 euro contro il suo salario mensile netto di 1.155 euro.


RETRIBUZIONI NETTE - Le retribuzioni nette, secondo il sindacato, sono cresciute di 3,5 punti in meno (4,2 punti in meno per un lavoratore senza carichi familiari) di quelle lorde. Il tutto a fronte di una «crescita zero» dei salari netti e di un aumento dell'inflazione. Il costo della vita è cresciuto del 41,6% e le retribuzioni contrattuali del 41,1%, mentre l'incremento "di fatto" dei salari è stato pari al 47,5%, lo 0,4% in più all'anno, oltre alla retribuzione contrattuale e l'inflazione. «Il fisco ha mangiato i pochi guadagni di produttività», accusa la Cgil, e questo dimostra che la contrattazione da sola non basta a tutelare il potere d'acquisto dei salari e che serve una nuova politica dei redditi. La proposta del sindacato al governo è che vengano erogati 100 euro medi di aumento mensile in busta paga, da gennaio 2010, aumentando le detrazioni fiscali per lavoratori dipendenti, pensionati e collaboratori.

CENTO EURO DI AUMENTO - Per quanto riguarda le maggiori industrie, dal rapporto emerge che dal 1995 al 2006 i profitti netti sono cresciuti di circa il 75%, a fronte di un aumento delle retribuzioni del 5%. E ancora: in base alle dichiarazioni dei redditi presso i Caf Cgil, circa 13,6 milioni di lavoratori guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese, circa 6,9 milioni meno di 1.000 e di questi oltre il 60% sono donne. Oltre 7,5 milioni dei pensionati prendono meno di 1.000 euro netti mensili. Il reddito disponibile famigliare fra il 2000 e il 2008 registra una perdita di circa 1.599 euro nelle famiglie di operai e 1.681 euro nelle famiglie con capofamiglia impiegato, a fronte di un guadagno di 9.143 euro per professionisti e imprenditori. Riguardo alla cassa integrazione, un lavoratore a zero ore per un mese vede il suo stipendio abbassarsi dai 1.320 euro netti in busta paga a 762 euro; una lavoratrice in Cig, sempre a zero ore, con uno stipendio mensile di 1.100 euro netti passerà a 634 euro netti. Dall'analisi dei dati Istat - sempre secondo la Cgil - emerge come le retribuzioni di fatto dal 2002 al 2008 abbiamo accumulato una perdita del potere di acquisto pari a 2.467 euro, di cui circa 1.182 di mancata restituzione del drenaggio fiscale.

DISOCCUPAZIONE - Dal sindacato arriva anche un dato sulla disoccupazione: nel 2009 rischia il posto di lavoro fino a un milione di lavoratori. «La cosa certa - ha spiegato il presidente dell’Ires-Cgil Agostino Megale - è che il tasso di disoccupazione è destinato a crescere di 2 punti, anche vicino a 3 punti: c’è rischio disoccupazione. I numeri possono oscillare tra i 600 e 700mila fino a un milione di disoccupati». L’incidenza del fenomeno, ha aggiunto Megale, «coinvolge tutti i nuclei familiari, 4,5 milioni di persone».


Edited by umby64 - 28/3/2009, 06:01
 
Top
max7777
view post Posted on 3/4/2009, 22:31




notizia positiva!!


:blink:
 
Top
1 replies since 27/3/2009, 19:23   43 views
  Share