| ELEZIONI IN INDIA: VINCE IL PARTITO DI SONIA GANDHI
NEW DELHI - La coalizione di centro-sinistra guidata dal partito del Congresso di Sonia Gandhi ha ottenuto in India una convincente affermazione nelle elezioni legislative con cui è stata rinnovata la Lok Sabha (Camera bassa) per dare avvio alla 15/a legislatura, spianando la strada a un secondo quinquennio del suo premier, Manmohan Singh. Secondo i risultati delle cinque tornate elettorali resi noti oggi, l'Alleanza progressista unita (Upa) ha conquistato nel complesso almeno 255 dei 475 seggi esistenti e si è collocata a un passo dalla barriera della maggioranza assoluta, posta a 272 seggi.
Andando oltre i più ottimistici exit poll, il partito del Congresso ha guadagnato decine di seggi rispetto al 2004, conquistando consensi soprattutto a sinistra, dove, negli Stati di Kerala e West Bengal, si è registrato il cedimento del Partito comunista indiano-marxista (Cpi-M). In attesa dell'ufficializzazione dei risultati, gli analisti ritengono che per formare il prossimo governo alla Upa saranno sufficienti i 30 seggi raccolti dal Quarto fronte, formato in fretta e furia da personaggi "pesanti" della politica indiana compatibili con la linea del Congresso. Sonia Gandhi si è già riunita oggi con suo figlio Rahul e con il premier Singh per tracciare una strategia per gli accordi volti ad assicurare la governabilità. E' stata festa fra migliaia di militanti del Congresso che, agitando grandi bandiere indiane davanti a Janpath 10, la storica residenza della famiglia Gandhi-Nehru, hanno intonato una famosa canzone di Bollywood, Singh Is King (Singh è il re), in allusione al premier, e il refrain Jai Ho della colonna sonora del film The Millionaire, vincitore di otto premi Oscar. Commentando il successo, il portavoce del Congresso, Kapil Sibal ha detto: "E' stato un voto per Sonia Gandhi e per la leadership del premier Singh.
Il messaggio è un voto per la stabilità e per un premier che si preoccupa veramente del Paese". Facce scure e musi lunghi invece in casa del partito nazionalista indù Barathyia Janata Party (Bjp, centro-destra) che non è riuscito a guidare la coalizione Alleanza nazional democratica (Nda) verso un riscatto della sconfitta subita inaspettatamente nel 2004. Il Bjp ha ammesso quasi subito la sconfitta, e la carriera politica del suo aspirante premier, Lal Krishna Advani, 81 anni, sembra definitivamente conclusa. Il magro bottino di 160 seggi conquistati dal suo raggruppamento è inferiore a quelli raccolti dal solo Congresso. Nel campo degli sconfitti va poi annoverato il Terzo fronte, coalizione nata nel marzo scorso e dominata dal Partito comunista Cpi-M, nato per cercare di spezzare il bipartitismo Congresso-Bjp, ma che ha ottenuto molto meno del centinaio di seggi pronosticato dagli exit poll.
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